Tra web e settore agricolo, tra crescita personale e responsabilità imprenditoriale.
Una chiacchierata con Lucilla Danesi, imprenditrice e CEO di Geoplant Vivai srl.
Che rapporto c’è tra l’espansione della tua azienda e il mondo del web?
Premetto che Geoplant è nata come B2B, lavora molto con il mondo del professionale e dell’ingrosso, dove sicuramente la digitalizzazione e il web hanno un impatto minore perché ci si trova tramite altri canali, come le fiere, i rapporti storicizzati, il mondo della ricerca e dell’università. Però devo dire che sicuramente le piattaforme web hanno aiutato tantissimo a farci conoscere a una vasta platea di aziende, di consumatori medio piccoli e hobbisti. Quando abbiamo deciso che non avremmo più voluto essere solo un’azienda B2B, ma un’azienda che si rivolgeva anche al consumatore finale e alle piccole realtà, lavorare sia sul sito che sui social è diventato strategico. Siamo più forti su Facebook che su Instagram forse perché ci abbiamo creduto prima o perché è un social più datato. Dieci, quindici anni fa Facebook lo utilizzavano solo gli under 40/50 in genere e i digital-lover, coloro che sono migrati su altri social; invece il mondo agricolo, soprattutto quello di tanti Paesi europei, ci cerca ancora tramite Facebook, un social che per molti è relativamente nuovo. Quindi, sì, devo dire che il web ha aiutato tantissimo a farci conoscere!
Cosa significa per te essere presenti sui social?
Tantissime aziende, anche molto importanti, vengono a vedere se sei presente sui social (principalmente Linkedin, poi Facebook e Instagram) e, in primis, se hai un tuo sito web aziendale organico e chiaro.
Essere sul web è fondamentale nel settore hobby perché permette in modo veloce e diretto di comunicare le novità e tutto ciò che si ha di disponibile, permettendo quell’immediatezza che gli altri canali non consentono.

Quale rapporto c’è tra il settore agricolo e il mondo digitale?
L’agricoltura è forse il settore più tradizionale, però devo dire che nell’ultimo decennio anche gli agricoltori hanno iniziato a cercarci e a documentarsi tramite il web e il nostro sito, che devo dire mi piace molto nella nuova veste grafica che gli avete dato.
Come si è evoluto il mercato di riferimento nel digitale?
L’agricoltura si è evoluta cercando sempre maggiore specializzazione e novità, mentre anni fa la clientela si rivolgeva a noi in modo tradizionale, affidandosi a quelli che erano i canali tradizionali e i prodotti più consolidati. Devo dire che il digitale ci ha sicuramente dato visibilità ed ha incentivato le vendite, ma le ha anche, in qualche modo, sclerotizzate. C’è sempre questa ricerca ossessiva dell’ultima novità, senza tregua, un po’ quello che è successo nella moda con il fast fashion, dove c’è una ricerca spasmodica della novità. Un mercato che si evolve in questo modo è complicato da gestire ed anche definibile, a tratti, come mercato “drogato di niente” perché poi i prodotti che valgono non sono infiniti. Come si dice “non comprare 10 maglioni, ma comprane uno di qualità”, allo stesso modo anche nel nostro settore spesso non ha senso comprare dieci diverse varietà quando sono sufficienti le tre, quattro che meglio rispondono ai bisogni interni. Il digitale purtroppo ha sclerotizzato e vulcanizzato richieste e consumi, è un vero peccato perché si genera confusione.
Altra cosa che non mi piace del digitale è il fatto di essere costantemente reperibili. Devo dire che ricevere notifiche per ordini via whatsapp o messenger prima di andare a letto, non è troppo piacevole.

L’anno scorso un tuo collega è andato in Uzbekistan, quindi vorrei chiederti quanto è importante il digitale nelle relazioni con i clienti dall’altra parte del mondo?
Le comunicazioni sono state totalmente agevolate dal web, è innegabile. Il digitale rende la comunicazione molto più fluida e tutti più raggiungibili. Quei famosi 6 gradi di separazione per cui in 6 passaggi si potrebbe arrivare a contattare il presidente degli Stati Uniti o quasi si sono ridotti a un solo passaggio spesso. Tutte le intermediazioni, tutte le difficoltà della distanza saltano, si è immediatamente raggiungibili. Sicuramente il digitale ha avvicinato le distanze. Qualche settimana fa, solo per fare un esempio, ho ricevuto la visita di aziende kirghise i cui direttori erano in Europa per la fiera agricola di Berlino e che mi hanno trovata sulle piattaforme web appena pochi giorni prima dell’incontro. Nel settore della fragola della mia azienda, dove il mercato è 80% estero e 20% Italia, i contatti tramite il web sono vivacissimi, oltre che molto utili. Sono costantemente in contatto con aziende dell’altra parte del mondo, di cui non sapevo nulla fino a 5 minuti prima.
Riguardo all’esperimento che abbiamo fatto con pianteperorto.it, quindi una vendita diretta al consumatore finale spesso hobbista, come stanno andando le vendite?
Benissimo, pianteperorto.it per alcuni prodotti è un canale che funziona e che ci ha permesso di andare in sold-out nel giro di poche settimane. Quindi è sicuramente qualcosa di strategico e che dovremmo implementare a breve, perché ha un potenziale incredibile che noi stiamo sfruttando limitatamente, questo per nostre difficoltà interne, in quanto azienda strutturata per il business-to-business, ma ancora poco per comunicare con il “rapido” settore amatoriale.
Quali sono i valori che hanno ispirato il tuo lavoro come imprenditrice e come imprenditrice donna?
Sono approdata nel favoloso mondo dell’Agricoltura con grande riconoscenza, tramite la mia famiglia, che lavora nel settore del vivaismo da più di 40 anni. Sicuramente una grande propensione, disponibilità e amore per l’impresa in senso lato mi sono state trasmesse proprio dai miei genitori, da mio padre in primis. Poi, una volta arrivata in questo ambito, ho cercato modalità e un canale con i quali questa professione potesse sposarsi con la mia scala valoriale, anche perché se non si riesce a trovare questo match in un’azienda ci si rimane pochi anni, anche se si tratta di azienda di famiglia.
Valori che mi hanno sempre animata e sostenuta sono l’armonia e la giustizia sociale. Questo lo dico con grande fermezza e consapevolezza perché troppo spesso, oggigiorno, ci sono “imprenditori” che da soli fatturano 10-20 milioni di euro, ma “nutrono” giusto se stessi e un ristretto numero di collaboratori.
Gli imprenditori dovrebbero avere una missione sociale e secondo me un’impresa ha valore nel momento in cui nutre un territorio ed un vasto gruppo di persone, chiaramente questo in base alla dimensione e fatturato aziendale. E’ fondamentale che le imprese abbiano consapevolezza sociale e gestiscano con dignità i propri lavoratori.
Altro valore è la crescita personale, mi spiego: non riesco a pensare ad un’azienda e ad una professione in genere, come a qualcosa che oltre a darmi uno stipendio, al contempo non mi faccia crescere anche come persona. In un’azienda ci sto bene quando sento che tramite i suoi meccanismi e le sue modalità mi fa crescere anche a livello personale. Io in cambio, mi appassiono e faccio crescere lei, l’azienda, come fosse un’entità umana. È proprio un dare e un avere. Il terzo elemento è il dinamismo, cioè la capacità di comprendere velocemente i diversi mercati e le loro evoluzioni e rispondere di conseguenza, tempestivamente

Essere un’azienda internazionale come Geoplant è motivo di orgoglio, potresti darmi 3 consigli per poter ambire a questo obiettivo?
Il primo consiglio che mi sento di dare è quello di muoversi con forte concretezza e pragmatismo.
Un altro aspetto fondamentale è l’innovazione, nel nostro caso è stata l’innovazione varietale, cioè il miglioramento genetico, il fatto di trovare nuove varietà che rispondessero alle esigenze dei mercati. L’innovazione è fondamentale in qualunque campo.
Come terzo elemento direi la capacità comunicativa, cioè sapere comunicare con le persone e essere aperti al mondo perché questo permette di incamerare relazioni, competenze e conoscenze, che poi si traducono in risultato.
E’ fondamentale non aver paura di viaggiare, non rimanere chiusi nella propria enclave, ma uscire dalla kasba.

Formazione e mondo del lavoro: cosa manca nel tuo settore per incentivare i giovani?
Essere un’azienda tradizionale spesso si traduce nell’essere un’azienda conservativa e chiusa, invece l’apertura aiuta a crescere, o perlomeno, a consolidare. Ecco, suggerirei a tante aziende del settore di essere più consapevoli della propria dimensione imprenditoriale e di sfruttare appieno le ampie possibilità del digitale!
Tirocini curricolari: come possono diventare un’opportunità di impiego?
Sì, certo ci avvaliamo dello strumento del tirocinio. Lo scorso anno ad esempio abbiamo avuto in azienda una bravissima tirocinante e siamo in contatto con l’istituto Agrario di Ravenna.
Non solo tirocini, ma anche borse di dottorato: per esempio da tre anni stiamo portando avanti una borsa di dottorato con un formidabile ragazzo proveniente dall’Università Politecnica delle Marche e dall’eccellente gruppo dei prof. Mezzetti e Capocasa; e collaborando ad un progetto europeo che si concluderà nell’ottobre 2023.

Quest’anno festeggiamo oltre 10 anni di collaborazione tra le nostre due realtà. Potresti darci un consiglio su come la nostra azienda può supportarti ulteriormente nella tua crescita.
Intanto facciamoci più colazioni assieme, bisogna trovarsi ogni tanto perché quando ci si vede si comunica e nascono nuove idee.
È dalla comunicazione e dallo scambio che nascono progetti, a volte anche quelli più stravaganti, che spesso poi diventano concreti. Da soli si combina poco, assieme si ha la forza di mettere a punto strategie vincenti.
Infine dobbiamo implementare e lavorare tanto su Instagram e su Linkedin, due piattaforme su cui ci sono ampi margini di manovra.
Network marketing e Affiliate marketing: due modelli di business
Che cos’è il Network marketing
Il network marketing è un modello di business, una strategia di marketing che prevede l’organizzazione di una rete di venditori indipendenti che promuovono e vendono prodotti o servizi direttamente ai consumatori. Questa strategia si basa sulla creazione di una rete di contatti attraverso la quale si diffonde il messaggio di vendita.
Questo modello di business è chiamato anche multilevel marketing, proprio per la struttura gerarchica su più livelli.
Il network marketing si differenzia dal marketing tradizionale in quanto non si avvale di canali di distribuzione tradizionali come, ad esempio, il “porta a porta”, ma si basa sulla costruzione di una rete di venditori indipendenti che operano sulla base di commissioni: i venditori indipendenti sono responsabili della promozione e della vendita dei prodotti o servizi dell’azienda e guadagnano una provvigione sulle vendite effettuate. In questo modo, l’azienda non ha bisogno di investire in costose campagne pubblicitarie, ma si avvale del passaparola tra i membri della rete. Tutto questo è stato reso possibile, ovviamente, dall’avvento di Internet che ha consentito di raggiungere un numero elevato di persone bypassando il contatto fisico.
Il network marketing è stato criticato per la sua somiglianza con i sistemi di vendita piramidali, che sono illegali in diversi paesi. Tuttavia, il network marketing è stato riconosciuto come legale in molti paesi a condizione che la maggior parte dei guadagni derivi dalle vendite dei prodotti o servizi dell’azienda e non dal reclutamento di nuovi membri della rete. In Italia, questa tipologia di business è regolamentata dalla Legge n. 173 del 2005 (art. 5).
Il network marketing può essere un’opportunità interessante per coloro che desiderano avviare un’attività imprenditoriale senza investire grandi capitali. Tuttavia, come in ogni attività imprenditoriale, il successo nel network marketing dipende dalla capacità di costruire una rete di venditori indipendenti e dalla competenza nella promozione e vendita dei prodotti o servizi dell’azienda.
Che differenza c’è tra Network marketing e Affiliate Marketing?
Il network marketing e l’affiliate marketing sono due strategie di marketing che hanno in comune il fatto di basarsi sulla promozione di prodotti o servizi di un’azienda da parte di venditori indipendenti. Tuttavia, ci sono alcune differenze tra le due strategie.
Da una parte, il network marketing si concentra sulla costruzione di una rete di contatti, grazie ai quali chi si trova al livello più alto della gerarchia guadagna sia sulle proprie vendite dirette, che su quelle concluse da altri collaboratori che si collocano su livelli inferiori.
Dall’altra parte, l’affiliate marketing prevede la promozione di prodotti o servizi di un’azienda attraverso un link di affiliazione: i venditori affiliati promuovono i prodotti o servizi dell’azienda sui propri canali di marketing, come il proprio sito web, il proprio blog o il proprio account sui social media, e guadagnano una commissione sulla vendita effettuata attraverso il proprio link di affiliazione.
Esempi di Network marketing
Esempi di network marketing includono aziende come Amway, Herbalife, Tupperware, Avon e Yves Rocher. Queste aziende vendono prodotti di bellezza e per la cura della pelle, prodotti per la salute e il benessere, per la casa e la cucina attraverso una rete di venditori indipendenti, i quali guadagnano una provvigione sulla vendita, con la possibilità di guadagnare anche attraverso il reclutamento di nuovi membri nella rete.
Esempi di Affiliate Marketing
Esempi di affiliate marketing, invece, includono programmi di affiliazione di grandi aziende come Amazon e E-Bay, ma anche e-commerce più piccoli come Ocean’s Apart e FGM04 e altri siti web che vendono prodotti o servizi.
Un esempio specifico di affiliate marketing potrebbe essere quello di blogger o influencer che scrivono recensioni di prodotti e servizi e inseriscono link di affiliazione all’interno dei propri contenuti. Se un visitatore clicca su uno di questi link (spesso sottoforma di codice sconto) e fa un acquisto, il blogger guadagna una commissione sulla vendita.
Vantaggi e svantaggi
Come qualsiasi altro modello di business, il Network Marketing non è esente da punti deboli, ma ha anche dei vantaggi. Vediamone qualcuno qui di seguito.
Svantaggi:
- Alta competizione: si tratta di un’attività indipendente molto popolare, il che significa che ci sono molte persone che cercano di avere successo nello stesso settore, aumentando la concorrenza.
- Richiede tempo, impegno ed energie per la costruzione della propria rete, la vendita di prodotti e la formazione dei propri membri.
- Dipendenza dall’azienda: essendo membri di un’azienda di network marketing, ci si affida alla sua stabilità finanziaria e alla sua leadership.
- Possibilità di truffe: come in qualsiasi altro settore, il network marketing può attirare anche truffatori e schemi fraudolenti, il che rende importante fare i giusti approfondimenti prima di entrare in un’azienda di network marketing.
Vantaggi
- Flessibilità: il network marketing offre la possibilità di lavorare in Smart Working (per saperne di più su questa tipologia di lavoro clicca qui), a tempo parziale o a tempo pieno, dando la possibilità di conciliare il lavoro con altri impegni.
- Bassi costi di avviamento: spesso richiede un investimento iniziale relativamente basso rispetto ad altre attività imprenditoriali.
- Potenziale di guadagno elevato: il guadagno non è collegato ad uno stipendio fisso e può aumentare in base alle commissioni sulle vendite personali e sulle vendite della propria rete.
- Supporto e formazione: molte aziende di network marketing offrono un supporto e una formazione costante ai propri membri, aiutandoli a sviluppare le competenze necessarie per avere successo.
Per concludere, il network marketing è un modello di business che offre la possibilità di lavorare in modo indipendente, guadagnare un reddito elevato e avere la flessibilità di conciliare il lavoro con altri impegni. Tuttavia, come in qualsiasi altro settore, ci sono sia vantaggi che svantaggi da considerare prima di intraprendere questa attività. È importante fare prima una ricerca dell’azienda giusta, dedicare tempo ed energie alla costruzione della propria rete e sviluppare le competenze necessarie per avere successo. In generale, se affrontato con impegno e dedizione, il network marketing può essere un’opportunità gratificante e redditizia per coloro che desiderano intraprendere un’attività indipendente.
Come realizzare un video social professionale con iPhone
Negli ultimi anni, i social media sono diventati uno strumento imprescindibile per promuovere la propria attività o il proprio brand, e il video è diventato uno dei formati preferiti dagli utenti.
Da filmmaker e videografo sentire parlare di produzione video con smartphone mi viene la pelle d’oca, ma ammetto che per produrre contenuti per i propri social network, con i dispositivi di oggi, è molto semplice poter ottenere risultati ottimali.
Prima di iniziare però, se non sai quale strumentazione ti serve per poter fare un video social, ti invito a leggerti la mia guida “5 strumenti per un video professionale fai da te“.
Modalità e App Video per fare video professionali con smartphone
Mi capita spesso che durante le consulenze le persone mi chiedano “Matteo, quanti video mi servono per fare un montaggio?” oppure “Matteo, ma è meglio verticale o orizzontale?”.
Ecco perché ho riassunto in pochi punti i concetti principali che rispondano a qualsiasi domanda:
- Moodboard e Pianificazione
Perché parliamo di pianificazione?
Questa fase non è ritenuta essenziale da molte persone ma credo, e testerai sulla tua pelle, che la stesura delle idee e pianificazione del lavoro ti aiuteranno ad essere più veloce e avere risultati migliori. Questa è una fase molto creativa in quanto si cercano idee, spunti e ispirazioni.
Ti faccio un esempio.
Immagina un negozio di abbigliamento. Ti servirà una/o o più modella/i, capire le location dello shooting, quali capi promuovere, quali dettagli dei capi mostrare.
L’obiettivo di questa fase è arrivare alla fase delle riprese in cui tutto è definito, i modelli sanno come muoversi e cosa fare, si definiscono i tempi e tutto filerà liscio.
Nella parte di pianificazione inoltre dovrai decidere la destinazione dei contenuti, il target di persone da mostrare in video, la durata, i testi e voiceover, ecc.
Questo ti sarà molto importante per capire dinamiche come filmare in verticale oppure in orizzontale, quali saranno i formati, quanti contenuti produrre.
- Ripresa
Come premessa per questo punto, ho scritto i “2 concetti fondamentali da tenere a mente quando si fa video” (link articolo). Ti invito a leggerla perché sono l’essenza di questa fase.
Nel caso tu stessi usando IPhone, ti avverto che se stai cercando un’interfaccia fotocamera in manuale, dovrai scaricarti un’App esterna. Purtroppo, IPhone a differenza dei dispositivi Android, non permette di modificare Shutter Speed, Iso o Diaframma. D’altra parte, la fotocamera dei dispositivi Apple è ottimizzata per catturare anche in automatico foto e video ottimali.
Ci sono alcuni accorgimenti che puoi utilizzare.
- Come puoi vedere in alto a destra, ci sono le impostazioni video. In base al tuo telefono puoi scegliere la qualità (HD o 4K) e il frame rate (25/30/60 nel mio caso). Per una buona resa io ti consiglio qualità HD o 4K con un frame rate max a 25.

- La fotocamera di IPhone ha diverse funzionalità, dal Timelapse allo Slo-Mo, al video normale. In caso di movimenti veloci è bene avvalersi di una modalità Slo-Mo per effetti creativi.

- Impara a regolare la luce prima di schiacciare REC! Quando dovrai girare e registrare video con IPhone o smartphone, cliccando sullo schermo sul tuo soggetto, comparirà un quadratino che metterà a fuoco il punto desiderato. Di fianco al quadratino noterai un sole. Tenendo premuto il sole e strisciando in alto noterai che la luminosità nel video aumenterà. Stessa cosa strisciando verso il basso la luminosità diminuirà.

- Nel caso tu abbia persone o elementi che passano davanti a te e non vuoi perdere la tua messa a fuoco, tieni premuto sullo schermo nel punto in cui vuoi mettere a fuoco. Noterai che il quadratino diventerà più grande e in alto comparirà una scritta “Blocco EA/AF“. In questo modo bloccherai la messa a fuoco e potrai muoverti senza perdere di vista il tuo soggetto.

Queste sono alcune tecniche veloci per una buona ripresa con l’iPhone, e sono sicuro che ti saranno molto comode in futuro.
- Editing
Ora che le tue clip sono pronte, si passa all’editing.
Puoi dormire sogni tranquilli, nulla è complicato e ad oggi esistono applicazioni che ti permettono di editare i tuoi video in semplicità e poco tempo.
Sul mercato ci sono tante applicazioni, ma quella più usata e che ti consiglio è CapCut, disponibile gratuitamente sull’App Store.
In CapCut potrai importare tutte le clip in timeline, scegliere la durata di ogni video e sincronizzarli con l’audio.
Mette a disposizione una serie di strumenti gratuiti come soundtrack, filtri per i tuoi video, inserimento di testi e loghi, registrazione della tua voce da inserire fuori campo, maschere ed effetti video.
Puoi impostare la tua sequenza nel formato che poi vorrai pubblicare:
- 16:9 à formato orizzontale,
- 9:16 à formato verticale per Instagram Reels e TikTok,
- 4:5 à formato verticale per post Instagram
- 1:1 à formato quadrato
Spero che queste informazioni ti siano state utili, per ogni domanda o feedback puoi contattarci o richiedere una consulenza.
Video Marketing: cos’è, come utilizzarlo e perché è importante
Nel 2022 è stato registrato che il 95% di tutti i contenuti digitali che passano da social, blog e riviste online è in formato video. Questa tipologia di video content fa parte di una strategia di marketing digitale per promuove un’azienda e i suoi prodotti e servizi.
Da filmmaker e creatore di video questo dato mi fa sorridere e mi dà gioia, ma ci sono ancora tante persone che non capiscono l’importanza di questo mezzo.
Video Marketing Strategy
Un concetto fondamentale che ripeto sempre è che il video è un mezzo: che tu abbia un’azienda, una passione da trasformare in lavoro, che tu sia anche un freelance e devi fare un video per promuoverti, devi sapere che ti serve una strategia, formata da diversi elementi, tra cui il video.
Ti faccio un esempio: immagina di completare una costruzione lego, ogni tassellino ha una sua funzione specifica nel complesso.
Stessa cosa funziona per una campagna di promozione, dall’idea, la scelta del prodotto/servizio, il funnel, il tone of voice, il copy e i contenuti: ogni elemento ha il suo valore e sono tutti essenziali per una strategia pubblicitaria.
Non importa che tu sia una realtà grande, media o piccola, gli step da seguire sono sempre gli stessi!
Parlando di video nello specifico, ho scritto diverse guide tra cui “Realizzare un video social professionale fai da te” con tutte le info necessarie per poter realizzare un contenuto video mantenendo gli standard professionali. Puoi trovarlo a questo link.
Perché fare un video? E quale tipologia scegliere?
Per tutti coloro che si trovano a dover realizzare dei contenuti, la prima domanda che ci si deve porre è “perché fare un video?”, “Che cosa voglio trasmettere?”.
Rispondendo a queste domande capirai anche la tipologia di video di cui hai bisogno (ne esistono varie), in base a ciò che vuoi comunicare, e a ciò che vuoi vendere:
- Video Istituzionale:
Un video istituzionale è un contenuto che racconta della tua azienda, la storia, la filosofia e i valori, il prodotto/servizio che vendi, i tuoi punti di forza e ciò che ti contraddistingue nel mercato.
Questo è definito il classico video e sarebbe da classificare come “necessario” per ogni realtà, per fare capire al pubblico chi sei e cosa fai.
Viene classificato come “Long Form Content” e viene condiviso solitamente online sui canali come il sito, YouTube o Facebook.
- Video Spot pubblicitario:
Il taglio spot pubblicitario è da sempre il più utilizzato, da qualsiasi azienda su qualsiasi supporto, dalla televisione ai social.
Appartiene sempre alla categoria dei contenuti informativi, ma con un taglio più emozionale, che racconti una storia, che coinvolga il pubblico e che permetta una vendita diretta stimolando sensazioni ed emozioni nelle persone.
Una tecnica molto usata è lo storytelling, che cattura l’attenzione e rafforza l’immagine del brand.
- Video Informativo – Tutorial:
Il 26 luglio 2008 ha aperto su YouTube un canale che tutti quanti noi conosciamo: Clio Make Up.
Clio è l’esempio perfetto di un canale con contenuti didattici (in questo caso anche a fine di intrattenimento), dove spiega il mondo make-up e lo rende accessibile a tutti.
Questa tipologia video è molto frequente, in qualsiasi settore, e permette di avvicinare molto il creator all’utente finale.
Solitamente questi video hanno anche un fine di promozione indiretta di un prodotto o servizio ed è uno dei migliori modi per fidelizzare un cliente o trovarne di nuovi.
- Video Intervista:
Questa tipologia di contenuto è diventata molto diffusa durante gli anni della pandemia da Covid-19.
Molti creator usavano questo taglio coinvolgendo altre persone e, stabilendo un argomento, sviluppandolo insieme. È alla base dei talk show che vediamo in tv, specialmente sul tema politico, ma che può essere declinato in ulteriori argomenti che possono risultare utili nel momento in cui si condividono esperienze, consigli e informazioni di valore con il pubblico.
- Video Presentazioni e Corsi Online:
Tutti coloro che si sono trovati ad acquistare corsi online si saranno imbattuti nel seguire una spiegazione con una presentazione animata.
Questo taglio è molto efficace soprattutto nei video corsi di lunga durata, dove l’interlocutore, per spiegare determinati concetti, ha bisogno di essere affiancato da testi, grafici, dati, video o immagini.
È un contenuto altamente informativo dedicato a clienti che già sono affezionati al tuo brand e che danno piena fiducia in ciò che comunichi.
Con questo elenco ti ho voluto condividere alcuni dei tagli più utilizzati in ambito video per comunicare con i tuoi clienti.
Per iniziare a capire cosa ti serve per produrre un video professionale fai da te, puoi guardare alla guida completa che ho realizzato.