Come raggiungere gli obiettivi aziendali usando le 4P del Marketing Mix?
Una volta raccolte le informazioni per comprendere i punti di forza e di debolezza interni ed esterni alla nostra azienda e aver stabilito la strategia migliore per definire target e posizionamento, è il momento della fase operativa del marketing, in cui la strategia decisa viene messa all’opera usando gli elementi del marketing mix.
Il marketing mix rappresenta un insieme di vari elementi, o meglio di leve, che un’azienda deve considerare per ottenere un vantaggio competitivo nel mercato, soddisfare le esigenze dei clienti e raggiungere gli obiettivi aziendali. Esso comprende quattro pilastri fondamentali: prodotto, prezzo, distribuzione e promozione, concetti introdotti e definit dal professore statunitense Jerome McCarthy nel 1960.

Le leve del marketing mix sono composte dalle 4P
Per raggiungere il successo, ossia per soddisfare un target specifico e differenziarsi dalla concorrenza, è necessario coordinare, organizzare ed assemblare in modo equilibrato le quattro leve del marketing mix:
- Il prodotto, inteso nella sua forma più ampia di prodotto o servizio, tramite cui l’azienda offre la soluzione al cliente, è un qualcosa che soddisfa una certa esigenza: la qualità di un prodotto, la sua capacità di convincere un cliente e di renderlo legato al proprio marchio (un prodotto viene valutato buono o cattivo nella misura in cui riesce ad incontrare una determinata esigenza). Questo implica non solo la qualità del prodotto stesso, ma anche l’imballaggio (packaging), il design e i servizi post-vendita.
- Price: il prezzo è una leva essenziale, ma non l’unica, con cui conquistare i clienti. Avendo un impatto diretto sulle decisioni di acquisto, la giusta strategia di prezzo può contribuire a creare una connessione emotiva con i consumatori, influenzando la percezione del valore, l’esclusività e l’accessibilità del marchio. Il prezzo, inoltre, può contribuire a definire la posizione di un prodotto e marchio sul mercato.
- Promotion: la comunicazione ha un grande effetto sulla percezione di qualità e su quanto un prodotto può essere richiesto e desiderato dal cliente; la comunicazione può far credere e percepire il prodotto come capace di risolvere esigenze che hanno poco a che fare con il prodotto stesso, ma che hanno più a che fare con lo status symbol, con la sicurezza che si ha nel possederlo. Tuttavia, per chi fa parte di un target disinteressato alla comunicazione non c’è pubblicità che possa far cambiare idea: ecco perché è di fondamentale importanza la fase di analisi e di definizione del target.
- Place: la distribuzione (posto, punto vendita) è dove il prodotto arriva, come viene argomentato e spinto dal venditore, come viene collocato sugli scaffali. È importante notare che questa leva funziona molto bene anche nell’ambito digitale, dove per distribuzione si intende il canale di vendita utilizzato per raggiungere i clienti, quindi il collocamento di un prodotto in una pagina web, in una vetrina virtuale, ecc.
Chi si occupa di marketing deve saper governare queste quattro leve, tenendo sempre ben presente che, se anche soltanto una delle quattro non fosse in linea e in equilibrio con la strategia, probabilmente tutte le altre sarebbero vanificate. Ad esempio, un prodotto di alta qualità potrebbe non avere successo se il prezzo è troppo elevato o se la distribuzione è inefficace.
È importante evidenziare che il marketing mix non è un concetto statico, ma deve essere continuamente adattato e ottimizzato in base all’evoluzione del mercato e dei bisogni dei consumatori.
Come si è evoluto il Marketing Mix con Kotler?
Negli anni ’90, Philip Kotler, grazie anche al supporto dell’esperto in comunicazione R. E. Lauterborn, presenta una versione estesa delle tradizionali 4P del marketing mix, aggiungendo ulteriori elementi di estrema importanza per le aziende nell’attuale panorama commerciale: la sua estensione si basa sull’idea che il marketing debba essere orientato al cliente e focalizzato sulla creazione di valore. Si passa così dal modello delle 4P a quello delle 7P:

- Prodotto: rimane uno dei pilastri fondamentali del marketing mix, ma viene dato maggior rilievo all’idea di creare prodotti o servizi che siano in linea con le esigenze dei clienti e che offrano un valore distintivo rispetto alla concorrenza. Il concetto di “prodotto” comprende anche l’aspetto dell’esperienza del cliente e dei servizi post-vendita.
- Prezzo: è sempre un elemento chiave, ma viene enfatizzata l’importanza della strategia di prezzo in base al valore percepito dal cliente. In altre parole, il prezzo dovrebbe riflettere il valore che i clienti attribuiscono al prodotto o servizio offerto.
- Promozione: il concetto si amplia e vengono considerati, oltre la pubblicità tradizionale, le relazioni pubbliche e le vendite personali, anche strumenti di promozione digitale come il marketing sui social media, il content marketing e l’influencer marketing, con l’obiettivo di creare una comunicazione integrata e coerente per raggiungere il pubblico di riferimento in modi efficaci.
- Posizionamento: come un’azienda intende posizionare il proprio prodotto o servizio nella mente dei consumatori, rispetto alla concorrenza. Nel marketing mix di Kotler, il posizionamento assume un ruolo centrale nel definire l’identità e il valore distintivo dell’azienda, includendo l’identificazione di segmenti di mercato target, la creazione di una proposta unica di vendita (Unique Selling Proposition, USP) e lo sviluppo di una strategia di posizionamento efficace.
- Persone: questo elemento aggiunto da Kotler si riferisce a tutto il personale dell’azienda coinvolto nella creazione e nella consegna del valore per il cliente (es. personale di vendita e servizio clienti). Kotler sottolinea quanto sia importante che queste persone siano ben addestrate, motivate e allineate con gli obiettivi dell’azienda per fornire un’esperienza positiva ai clienti.
- Processi: l’insieme di attività e procedure che l’azienda usa per creare, distribuire e fornire valore ai clienti. Kotler pone l’attenzione sul miglioramento dei processi interni per aumentare l’efficienza e la qualità dei prodotti o servizi offerti, adottando, per esempio, pratiche di gestione della qualità, l’automazione dei processi e l’innovazione continua.
- Prova (Proof o Physical Evidence): tutte le prove tangibili o intangibili che un’azienda può fornire per dimostrare la qualità, l’affidabilità e il valore del proprio prodotto o servizio. Ne sono un esempio le testimonianze di clienti soddisfatti, casi di successo, recensioni, premi o certificazioni. L’obiettivo è quello di costruire fiducia e credibilità presso i potenziali clienti.
Il Marketing Mix e le 4P sono strumenti essenziali per il successo di un business in quanto rappresentano le basi per lo sviluppo di strategie di marketing mirate ed efficaci. Il marketing mix di Kotler amplia il tradizionale modello delle 4P, enfatizzando l’importanza di una prospettiva orientata al cliente e di una strategia di marketing che miri a creare valore. Integrando elementi come persone, processi e prove, l’approccio di Kotler fornisce un quadro più completo per le aziende che desiderano sviluppare strategie di marketing efficaci e coerenti. Prendendo in considerazione questi elementi, le aziende possono migliorare la loro capacità di soddisfare le esigenze dei clienti, distinguersi dalla concorrenza e ottenere successo sul mercato. Obiettivo centrato!
I Ruoli del Marketing: una guida per comprendere le diverse sfaccettature
I Ruoli del Marketing: una guida per comprendere le diverse sfaccettature
Che lavoro fai? Social Media Manager, Content Marketing, Account Manager sono solo alcune tra le risposte che, chi si occupa di marketing, dà più spesso a questa domanda. Ma quando, chi è interessato a saperne di più, chiede in cosa consistano esattamente queste e altre figure, spesso non si riesce ad essere esaurienti e farsi comprendere appieno, finendo per dare l’idea sbagliata che tutto ciò che ha a che fare con il marketing si limita alla “pubblicità su internet e sui social media”.
Il marketing è un campo in costante evoluzione, e i suoi ruoli sono diventati sempre più complessi, interconnessi e integrati nel corso degli anni, al fine di creare e offrire strategie di successo alle aziende clienti: da strategie di branding e pubblicità, passando per l’analisi dei dati e il coinvolgimento dei clienti, il marketing offre una vasta gamma di opportunità e responsabilità.
Nell’ambito di un’agenzia di marketing e comunicazione ci sono diverse figure fondamentali coinvolte nel processo di acquisizione e gestione di clienti e progetti. Vediamo le principali e cerchiamo di fare un po’ di chiarezza.
Commerciale e Account Manager
Il Commerciale, che spesso coincide con la figura dell’Account Manager, svolge un ruolo fondamentale nel garantire il successo e la crescita dell’agenzia. Di cosa si occupa l’Account Manager?
- Individuare ed acquisire nuovi clienti: nel presentare i servizi offerti dall’agenzia, deve essere in grado di comprendere le esigenze del cliente e proporre soluzioni mirate, evidenziando i vantaggi e il valore aggiunto che l’agenzia può offrire. L’obiettivo è dunque quello di creare e mantenere relazioni commerciali per la crescita dell’agenzia.
- Ricercare nuove opportunità di business: il commerciale è costantemente alla ricerca di nuove opportunità di business, identificando settori di mercato in crescita, nuovi trend e potenziali clienti da raggiungere. Questa figura monitora il mercato e si mantiene aggiornata sulle ultime tendenze per offrire soluzioni innovative ai clienti.
- Negoziare e chiudere i contratti;
- Monitorare i risultati: segue da vicino i risultati delle attività di vendita, monitorando le performance, analizzando i dati e adottando misure correttive quando necessario. La capacità di analisi e di adattamento alle esigenze dei clienti è fondamentale per il successo nel ruolo.
- Comunicare al proprio team quali sono le esigenze dei clienti in modo da costruire strategie e programmazioni mirate e personalizzate.
Marketing Specialist o Marketing Manager
Il suo ruolo è centrale nella definizione e nell’implementazione di una strategia vincente per soddisfare gli obiettivi del cliente. Cosa fa il Marketing Specialist all’interno di un’agenzia di marketing e comunicazione?
- Analisi di mercato: studia lo scenario di mercato, identificando le opportunità e le sfide presenti nel settore di riferimento del cliente. Questo significa analizzare i competitor, la domanda di mercato, le tendenze e gli indicatori di performance per sviluppare una strategia di marketing efficace.
- Definire degli obiettivi chiari, realistici, misurabili e in linea con le esigenze del cliente: in questo passaggio è necessario valutare le risorse disponibili, comprendere il pubblico di riferimento e identificare delle metriche di misurazione degli obiettivi.
- Sviluppare una strategia di marketing mirata utilizzando le informazioni raccolte nelle fasi precedenti: la strategia include l’identificazione dei canali di comunicazione più adatti, la definizione dei messaggi chiave, la pianificazione delle attività di marketing e la ripartizione del budget.
- Coordina le attività interne, definendo compiti e step per i membri del team, assicurandosi che tutte le attività siano allineate alla strategia di marketing definita e che il lavoro venga svolto in modo efficiente e coerente.
- Monitora costantemente i risultati delle attività di marketing per garantirne il successo, analizzando le metriche di performance e adattando la strategia, apportando modifiche o ottimizzazioni se necessario.
Copywriter
Qual è il ruolo del Copywriter? Questa figura si occupa di trasformare i concetti e i messaggi creati dal Marketing Manager in testi efficaci e persuasivi. La parte testuale-concettuale gioca un ruolo cruciale nella comunicazione di un’azienda o di un marchio ed è compito del Copywriter creare contenuti che catturino l’attenzione del pubblico e trasmettano il messaggio desiderato. Ecco alcuni punti chiave che il Copywriter deve sempre considerare:
- Utilizzare, nella creazione dei testi, le parole e le frasi in modo strategico per suscitare emozioni, stimolare l’interesse e spingere all’azione, comunicando il valore del prodotto o del servizio offerto.
- Assicurarsi che il Tone of Voice, il linguaggio e lo stile dei testi siano allineati con l’immagine desiderata, contribuendo a creare una coerenza complessiva nella comunicazione.
- Tenere conto di questioni tecniche legate alla scrittura, come l’ottimizzazione per i motori di ricerca (SEO), la scelta delle parole chiave e la struttura del testo, al fine di creare testi ottimizzati per una maggiore visibilità online.
- Adattare i testi alle specificità dei diversi canali di comunicazione come il web, i social media, gli annunci pubblicitari, ecc.
- Mantenere una capacità di sintesi e creatività per trasmettere in modo originale e accattivante il valore del prodotto o del servizio in modo chiaro e persuasivo.
Social Media Manager
Questa figura aziendale parte dalle competenze di Copywriter, utilizzandole in particolare per la creazione di contenuti rilevanti e coinvolgenti sui social network. Cosa vuole dire essere un Social Media Manager?
- Essere responsabile della definizione di una strategia per ogni canale social, attraverso la creazione di un piano editoriale specifico, attraverso il quale identifica gli obiettivi, il tono di voce e il tipo di contenuto più adatto a ogni piattaforma, in modo da massimizzare l’impatto e l’engagement con il pubblico.
- Creare contenuti coinvolgenti, interessanti, pertinenti e coinvolgenti per il pubblico di riferimento.
- Decidere come pianificare e quando distribuire i contenuti sui diversi canali social, utilizzando strumenti di programmazione per ottimizzare l’orario di pubblicazione, analizzando e tenendo conto delle abitudini degli utenti e dei picchi di attività sui social media.
- Conoscere gli strumenti di social advertising per definire campagne pubblicitarie mirate e ottimizzare i risultati, monitorando costantemente i risultati delle attività sui social media utilizzando apposite piattaforme di analisi (engagement, interazione degli utenti, performance delle campagne pubblicitarie, ecc.).
Content Marketing Manager (o Specialist)
Si tratta di una figura trasversale e cruciale nell’era della multicanalità e dell’integrazione di diverse piattaforme di comunicazione, che svolge un ruolo chiave nella gestione e nell’implementazione di una strategia di Content Marketing efficace su più fronti. Perché è importante il ruolo del Content Marketing Specialist? Ecco alcuni punti che ne evidenziano la rilevanza:
- Il Content Marketing Manager è responsabile della pianificazione, dell’esecuzione e della gestione della comunicazione strategica su diverse piattaforme: coordina le attività di marketing attraverso i diversi canali (web, social media, e-mail marketing, ecc.) al fine di raggiungere il pubblico di riferimento in modo efficace e coerente.
- Possiede competenze diverse che spaziano dal web design all’e-mail marketing, dalla programmazione all’analisi dei dati e dei social media. Questa figura deve essere in grado di utilizzare strumenti e tecnologie specifiche per gestire la presenza online dell’azienda e creare contenuti di alta qualità su diverse piattaforme.
- Dispone di buone capacità di scrittura e di copywriting per creare contenuti persuasivi, coinvolgenti e di alta qualità. Questa figura, in sinergia con il Copywriter e il Social Media Manager, si occupa di creare testi, articoli, post sui social media, e-mail e altro materiale promozionale, assicurandosi che siano in linea con la strategia di marketing e il tono dell’azienda.
- Conosce ed utilizza i diversi strumenti di analisi per monitorare le performance dei contenuti e ottimizzare le strategie di marketing, apportando modifiche e miglioramenti in base ai risultati ottenuti.
Web Developer
In sinergia con il Web Designer e il Graphic Designer, il Web Developer si occupa della trasformazione dei progetti di marketing in contenuti web funzionali e ottimizzati. Chi riveste questi ruoli pensa, parla e scrive in codici, ecco perché si tratta di figure altamente specializzate, che si dedicano ad attività come:
- Tradurre il design e i contenuti creati dalle figure di marketing in codice HTML, CSS e altre tecnologie web, per assicurarsi che il sito web o l’applicazione sia visivamente coerente e funzionale, seguendo le specifiche e i requisiti stabiliti dal team di progettazione.
- Ottimizzare le prestazioni dei siti web o delle applicazioni, garantendo tempi di caricamento rapidi e una navigazione fluida e intuitiva, per migliorare l’esperienza utente (UX) e ridurre il tasso di abbandono.
- Integra sistemi di tracciamento, come Google Analytics, per raccogliere dati sulle performance del sito web o delle campagne di marketing, assicurandosi che i codici di tracciamento siano correttamente implementati e che i dati siano raccolti in modo accurato, consentendo al Marketing Manager (o all’analista) di valutare l’efficacia delle strategie di marketing.
- Collabora e lavora a stretto contatto con il team marketing per comprendere i requisiti tecnici e implementare le soluzioni adeguate e per garantire che i progetti di marketing siano tradotti in soluzioni web efficaci e di alta qualità.
L’organizzazione e la struttura delle figure all’interno di un’agenzia di marketing e comunicazione possono variare in base alle dimensioni dell’agenzia, alla sua specializzazione e alle esigenze specifiche dei clienti. Alcune agenzie possono avere una struttura più snella, con una singola persona che ricopre più ruoli, mentre agenzie più grandi possono avere un team dedicato per ciascuna figura descritta.
Inoltre, è importante sottolineare che esistono anche altre figure importanti ed altamente specializzate, che potrebbero essere presenti all’interno di un’agenzia di marketing e comunicazione, a seconda delle esigenze specifiche dell’agenzia stessa e dei servizi offerti. Alcuni esempi, su cui non ci siamo soffermati in questo articolo sono:
- il SEO Specialist, ossia l’esperto in ottimizzazione per i motori di ricerca, che si occupa di migliorare la visibilità e il posizionamento dei siti web e dei contenuti online sui motori di ricerca. Chi ricopre questo ruolo utilizza una serie di strategie e tecniche per ottimizzare i siti web in modo da renderli più “attraenti” per i motori di ricerca: ricerca delle parole chiave, analisi della concorrenza, ottimizzazione di codici, url e meta tag, creazione di link interni ed esterni, creazione di contenuti di qualità e gestione delle campagne di pubblicità online. Il SEO Specialist, inoltre, monitora costantemente i risultati e le performance del sito utilizzando strumenti analitici per apportare eventuali modifiche e miglioramenti. L’obiettivo finale è ottenere un posizionamento più alto nelle pagine dei risultati dei motori di ricerca (SERP) e aumentare il traffico organico verso il sito.
- il Project Manager che supervisiona l’intero processo di gestione dei progetti, coordinando il lavoro tra diverse figure e garantendo che i progetti siano consegnati in tempo e rispettino i requisiti del cliente.
- l’analista dei dati, che è responsabile della raccolta e dell’analisi dei dati relativi alle campagne di marketing, al fine di valutarne l’efficacia e fornire insight strategici per il miglioramento delle performance.
Le figure descritte in questo articolo rappresentano quindi i pilastri fondamentali di un’agenzia di marketing e comunicazione: lavorando in sinergia, esse collaborano per trasformare idee in risultati tangibili, garantendo il raggiungimento degli obiettivi dei clienti, offrendo soluzioni creative e mirate e portando a risultati di successo.
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Digital marketing e contenuti video e foto: insieme per la valorizzazione e lo storytelling delle strutture turistiche
Nell’era digitale, la visibilità online è diventata necessaria per le aziende turistiche che desiderano attrarre clienti e distinguersi dalla concorrenza.
Dalla collaborazione di W&D 2.0 e Kolms Hotel, agenzia specializzata nella realizzazione di contenuti digitali per il settore turistico, nasce un progetto per offrire un servizio potente ed efficace per le imprese del settore, che hanno l’obiettivo di aumentare la propria visibilità e raggiungere un pubblico più ampio e targettizzato.
La fotografia e i contenuti video svolgono un ruolo importante nella narrazione e nello storytelling, in quanto le immagini accattivanti e i video realizzati in modo professionale sono in grado di catturare l’attenzione degli “spettatori” (engagement) per ispirarli e stimolarli a mettersi in viaggio verso la loro prossima struttura turistica.
La nostra idea di sinergia tra digital marketing, fotografia e contenuti video è quella di ottenere un prodotto la cui creatività e abilità possano incrementare l’interesse dell’utente finale, ma soprattutto di qualificare la tipologia di lead.
Che benefici possono trarre le strutture turistiche?
Grazie alla combinazione di queste soluzioni, le strutture ricettive turistiche possono sperimentare un metodo innovativo, verticalizzato per raccontare all’utente web i plus della propria struttura, valorizzandone le caratteristiche peculiari che lo rendono unico nel suo genere
Sei un albergatore o hai un’azienda turistica? Vuoi avere maggiore visibilità per la tua struttura? Vuoi saperne qualcosa di più?
Semplicissimo! Puoi contattarci via mail o tramite WhatsApp, saremo lieti di aiutarti!
Interdipendenza sul lavoro: il gioco di squadra porta a risultati migliori?
In un lavoro di gruppo interviene il valore aggiunto del gioco di squadra. O almeno dovrebbe.
Impegno, motivazione, senso di responsabilità e maggiore produttività sono alcuni degli elementi che un ambiente di lavoro collettivo e interdipendente può promuovere. Scopriamo meglio questi importanti concetti con qualche domanda a cui cerchiamo di rispondere per chiarire i diversi punti di vista.
Per iniziare, cosa si intende con gruppo? Un gruppo è un insieme di due o più persone che condividono un obiettivo comune che li porta a qualche forma di interdipendenza tra di loro.
Perché la maggior parte delle persone è più improntata all’individualismo rispetto al lavoro di squadra?
Possiamo dare una spiegazione facendo riferimento alle differenze principali tra le due culture:
- i membri della cultura individualista, più facilmente riscontrabile in paesi occidentali come il nostro o gli Stati Uniti, sono portati a pensare esclusivamente per se stessi e a fare di tutto per primeggiare come individuo;
- nelle culture collettiviste, come quelle orientali, i membri collaborano e cooperano insieme in modo più spontaneo verso il raggiungimento di obiettivi comuni. Sono caratterizzate dall’essere collaborazioniste tanto nella vita privata, quanto negli scambi sociali, atteggiamento che li porta ad essere anche più conformisti rispetto alle culture individualiste.
È meglio un lavoro in squadra o un lavoro individuale?
L’individualismo e il collettivismo sono comunque entrambi fondamentali quando si parla di lavoro: l’individualismo può essere definita come un’ideologia che promuove l’importanza dell’individuo e della sua libertà di scelta e di azione, mentre il collettivismo pone l’accento sulla cooperazione e sulla collaborazione tra le persone.
Caratteristiche degli approcci individualista e collettivista sul lavoro
Un atteggiamento individualista è caratterizzato da un’eccessiva sicurezza in sé stessi e dal mettere i propri interessi e obiettivi personali davanti a quelli del gruppo, a non condividere le proprie conoscenze e risorse con gli altri membri del team, portando ad essere molto più competitivi e creare conflitti tra i colleghi, rendendo l’ambiente di lavoro stressante.
Questo può portare ad un senso di alienazione e isolamento, poiché ogni membro si preoccupa solo del proprio successo, senza considerare gli altri membri del gruppo.
Un atteggiamento collettivista, oltre a mettere in risalto l’importanza del lavoro di squadra e della cooperazione tra i membri del team, permette ad ogni persona di apportare un contributo importante per il successo dell’intero team, favorendo un ambiente di lavoro più rilassato e collaborativo.
Inoltre, gli approcci collettivisti spesso promuovono la creazione di relazioni di fiducia tra i membri del team e incoraggiano la condivisione delle conoscenze e delle risorse. Ciò porta ad una maggiore coesione all’interno del gruppo e ad una più elevata motivazione individuale, poiché ogni membro si sente parte di un progetto comune.
Interdipendenza di un team

L’interdipendenza sul lavoro si riferisce alla collaborazione reciproca tra le persone e i membri del team, in cui le attività di ciascun individuo sono integrate e interconnesse per raggiungere un obiettivo comune. In un ambiente di lavoro interdipendente, gli obiettivi individuali vengono integrati e allineati con gli obiettivi del team e dell’organizzazione nel suo complesso.
Quali sono i vantaggi dell’interdipendenza sul lavoro?
- promuove un ambiente di lavoro collaborativo;
- aumento dell’efficienza e della produttività;
- può portare a soluzioni innovative e creative, grazie all’interazione di idee e competenze diverse;
- aiuta a creare un senso di responsabilità collettiva.
Inoltre, una comunicazione efficace, una buona coordinazione e la leadership sono fondamentali per garantire un gruppo di lavoro proattivo e collaborativo. La comunicazione adeguata tra i membri del team è essenziale per garantire che ogni persona comprenda i propri ruoli e responsabilità, nonché per risolvere eventuali problemi o malintesi; una forte leadership può aiutare a motivare i membri del team a lavorare insieme per raggiungere gli obiettivi comuni e prevenire eventuali conflitti.
Anche la coordinazione è un aspetto importante, poiché ogni persona del team deve lavorare in modo coordinato per poter raggiungere gli obiettivi comuni, sapendo cosa fare e quando farlo, in modo da prevenire la dipendenza eccessiva di un membro del team sugli altri.
L’idea di lavorare in squadra è ciò in cui credi?

Allora la strategia ideale potrebbe essere quella di trovare un equilibrio tra le due ideologie, in modo da creare un ambiente di lavoro che promuova sia l’indipendenza individuale che la cooperazione di gruppo.
Puntare sul gioco di squadra può portare un valore aggiunto all’interno del team e dell’azienda, avvalendosi anche di un leader in grado di mobilitare e guidare gli altri componenti per aiutarli a conseguire gli obiettivi. Organizzare momenti formativi anche fuori dal contesto lavorativo per condividere nuove idee e progetti può essere un’occasione per rendere il gruppo più coeso e maggiormente orientato all’ascolto dei pensieri e dei bisogni degli altri.
Conosci il metodo AGILE?
Il metodo di lavoro agile è un approccio collaborativo e flessibile, che si basa sulla comunicazione e sulla collaborazione tra i membri del team per raggiungere gli obiettivi di un determinato progetto.
Il valore fondamentale di questo metodo di lavoro, nello specifico caso del lavoro in gruppo, è l’importanza rivolta alle persone, ossia i membri del gruppo, e alle loro interazioni. Le persone e le interazioni sono più importanti dei processi e degli strumenti: dando maggiore valore alle relazioni e alla comunicazione fra gli attori che partecipano al progetto, le connessioni diventano la risorsa migliore, come un brainstorming continuo per condividere i progressi e identificare eventuali problemi.
La formazione di team di lavoro piccoli e auto organizzati consente ai membri stessi di collaborare più facilmente tra loro, di condividere le conoscenze e le esperienze e di assumere decisioni in modo autonomo e tempestivo. Inoltre, i team polifunzionali, composti da membri con competenze diverse, possono lavorare contemporaneamente, in modo interconnesso ottimalizzando i processi e aumentando così l’efficienza e la qualità del lavoro svolto e la produttività.
Dal nostro punto di vista l’interdipendenza sul lavoro è un elemento essenziale per il successo di qualsiasi progetto. La collaborazione tra i membri del team, la comunicazione efficace, l’approccio flessibile e la condivisione delle conoscenze sono tutti fattori chiave per creare un ambiente di lavoro efficace ed efficiente, più rilassato, armonioso e collaborativo, dove i membri del team si sentono valorizzati e possono contribuire al successo del progetto in modo significativo.
Due chiacchiere con ChatGPT
Avete già sentito parlare di ChatGPT?
Una delle ultime innovazioni di intelligenza artificiale che può venirci in aiuto quando dobbiamo, per esempio, scrivere di un argomento che non conosciamo, oppure quando vogliamo semplicemente informarci riguardo qualcosa e non vogliamo usare Google.
Ma, attenzione, perché Google e ChatGPT non svolgono le stesse funzioni: entrambi elaborano le informazioni e fornisco risposte, ma in modi diversi!
Google è un motore di ricerca (e di risposta) che restituisce una lista di risultati con link a pagine web pertinenti rispetto a quanto richiesto, utilizzando algoritmi complessi che indicizzano e classificano le pagine web.
ChatGPT, invece, è un modello di intelligenza artificiale che genera risposte e testi coerenti e rilevanti, in quanto è in grado di comprendere meglio il contesto di una domanda e fornire risposte più dettagliate, e addirittura di svolgere conversazioni interattive.

Non avete ancora fatto due chiacchiere con ChatGPT? Tranquilli, lo abbiamo fatto noi per voi!
A proposito di conversazioni interattive, oggi abbiamo intervistato ChatGPT chiedendogli di parlarci di se stesso. Condividiamo di seguito la nostra conversazione:
W&D
Ciao ChatGPT, parlaci un po’ di te!
ChatGPT
Ciao! Sono ChatGPT, un modello di linguaggio sviluppato da OpenAI. Sono basato sull’architettura GPT-3.5, uno dei modelli di intelligenza artificiale più avanzati disponibili al momento del mio addestramento, avvenuto nel settembre 2021.
Il mio obiettivo principale è quello di comprendere e generare testo in modo coerente e utile. Sono stato addestrato su una vasta quantità di testo proveniente da diverse fonti, come libri, articoli di giornale, pagine web e altro ancora. Questo mi ha permesso di sviluppare una conoscenza generale su una vasta gamma di argomenti.
Sono qui per aiutarti a rispondere alle tue domande, fornirti informazioni, aiutarti con i compiti, condividere curiosità o anche solo fare una chiacchierata. Ricorda che, sebbene io abbia accesso a una vasta quantità di informazioni, la mia conoscenza si ferma a settembre 2021, quindi alcune informazioni potrebbero essere obsolete.
Sono continuamente aggiornato e migliorato dal team di sviluppatori di OpenAI; quindi, cerco sempre di offrire risposte accurate e utili. Se hai altre domande su di me, sarò felice di rispondere!
Cosa è emerso da questa “bella chiacchierata”?
La conversazione avrebbe potuto proseguire con altre domande, ma abbiamo preferito soffermarci su alcuni punti.
Intanto, ChatGPT ci ha confermato di essere aggiornato a settembre 2021; quindi, se cerchiamo informazioni attualizzate o dati specifici, probabilmente non è lo strumento che fa per noi. In questo caso Google potrebbe essere l’opzione migliore in quanto ha accesso a una grande quantità di informazioni e risorse online, inclusi dati aggiornati in tempo reale.
Un’altra informazione che ChatGPT dice di se stesso è che cerca di generare risposte corrette che possono soddisfare le nostre richieste, senza dover consultare ulteriori pagine web.
Vero, ma dipende dall’importanza dell’argomento e quanto vogliamo essere precisi e sicuri che le informazioni siano del tutto corrette, in base all’uso che dobbiamo farne; infatti, proprio in fondo alla pagina, nelle famose “note scritte in piccolo” troviamo: “ChatGPT may produce inaccurate information about people, places, or facts”, quindi ChatGPT può produrre informazioni imprecise su persone, luoghi o fatti.
Perché ChatGPT è ritenuto potenzialmente pericolo per la società?
Ecco alcune delle più diffuse ragioni per cui si può provare timore o preoccupazione nei confronti di ChatGPT:
- la mancata o scarsa conoscenza dell’intelligenza artificiale può generare incertezza e paura su come l’uso di questo modello possa influenzare la società, soprattutto i più giovani;
- si teme la possibilità che ChatGPT possa diffondere disinformazione e generare contenuti falsi o dannosi;
- si teme che possa sostituire la mente umana e far perdere, in un certo senso, la propria autonomia di pensiero (questo sempre per la scarsa conoscenza dello strumento e del suo uso improprio);
- Suscita preoccupazioni riguardo la sostituzione degli esseri umani da parte delle macchine e all’aumento della disoccupazione.
Esaminando questi punti, è chiaro che esprimono le stesse preoccupazioni generate dalle numerose novità tecnologiche degli ultimi decenni, ogni volta che è emerso qualcosa di innovativo; tuttavia, una volta che capiamo il meccanismo, prendiamo confidenza e impariamo ad utilizzare le tecnologie emergenti, è come se non riuscissimo più a farne a meno e iniziamo a considerarle aiuti indispensabili.
Certo, è vero che è necessario immaginare ChatGPT come un aiuto e non come un sostituto delle nostre menti: non è la tecnologia che sostituisce l’essere umano, quanto l’essere umano che si affida completamente alla tecnologia, rimanendo fermo e inoperoso dopo aver raggiunto il proprio obiettivo!
Per questo è necessario istruire e sensibilizzare soprattutto i giovani della famosa generazione Z, quelli “nati tecnologici”, su come e quando utilizzare questi strumenti.
Quindi, ChatGPT è promosso o no?
L’intelligenza artificiale è stata inventata proprio per aiutare l’umano ma, come per qualsiasi altra forma di tecnologia, è sempre utile considerare il contesto in cui viene utilizzata affinché ci risolva effettivamente il “problema”. In generale, l’uso di ChatGPT può essere uno strumento utile e interessante, ma non deve assolutamente sostituire la mente e la creatività umana!
La risposta, dunque, è sì! Ma con alcune riserve:
- Verifichiamo sempre le informazioni fornite da ChatGPT consultando fonti affidabili o effettuiamo ricerche aggiuntive, se necessario;
- Teniamo presente che potrebbe non essere aggiornato su argomenti recenti o notizie attuali;
- Salvaguardiamo la nostra privacy non condividendo informazioni personali e dati sensibili, in quanto le interazioni con ChatGPT vengono memorizzate e possono essere usate per migliorare il modello;
- Utilizziamo, e educhiamo all’utilizzo di questo strumento in modo etico e responsabile.
Per concludere, dopo qualche test riteniamo che l’uso di ChatGPT offre opportunità e spunti interessanti per la curiosità, ma anche per lo studio e per il lavoro. Tuttavia, è fondamentale utilizzarlo in modo consapevole, verificando sempre le informazioni e considerando le limitazioni di questo modello di intelligenza artificiale avanzato. Un utilizzo responsabile di ChatGPT può arricchire le nostre esperienze digitali e promuovere la comprensione e l’apprendimento, mantenendo al contempo il controllo della qualità delle informazioni che riceviamo.
Tra web e settore agricolo, tra crescita personale e responsabilità imprenditoriale.
Una chiacchierata con Lucilla Danesi, imprenditrice e CEO di Geoplant Vivai srl.
Che rapporto c’è tra l’espansione della tua azienda e il mondo del web?
Premetto che Geoplant è nata come B2B, lavora molto con il mondo del professionale e dell’ingrosso, dove sicuramente la digitalizzazione e il web hanno un impatto minore perché ci si trova tramite altri canali, come le fiere, i rapporti storicizzati, il mondo della ricerca e dell’università. Però devo dire che sicuramente le piattaforme web hanno aiutato tantissimo a farci conoscere a una vasta platea di aziende, di consumatori medio piccoli e hobbisti. Quando abbiamo deciso che non avremmo più voluto essere solo un’azienda B2B, ma un’azienda che si rivolgeva anche al consumatore finale e alle piccole realtà, lavorare sia sul sito che sui social è diventato strategico. Siamo più forti su Facebook che su Instagram forse perché ci abbiamo creduto prima o perché è un social più datato. Dieci, quindici anni fa Facebook lo utilizzavano solo gli under 40/50 in genere e i digital-lover, coloro che sono migrati su altri social; invece il mondo agricolo, soprattutto quello di tanti Paesi europei, ci cerca ancora tramite Facebook, un social che per molti è relativamente nuovo. Quindi, sì, devo dire che il web ha aiutato tantissimo a farci conoscere!
Cosa significa per te essere presenti sui social?
Tantissime aziende, anche molto importanti, vengono a vedere se sei presente sui social (principalmente Linkedin, poi Facebook e Instagram) e, in primis, se hai un tuo sito web aziendale organico e chiaro.
Essere sul web è fondamentale nel settore hobby perché permette in modo veloce e diretto di comunicare le novità e tutto ciò che si ha di disponibile, permettendo quell’immediatezza che gli altri canali non consentono.

Quale rapporto c’è tra il settore agricolo e il mondo digitale?
L’agricoltura è forse il settore più tradizionale, però devo dire che nell’ultimo decennio anche gli agricoltori hanno iniziato a cercarci e a documentarsi tramite il web e il nostro sito, che devo dire mi piace molto nella nuova veste grafica che gli avete dato.
Come si è evoluto il mercato di riferimento nel digitale?
L’agricoltura si è evoluta cercando sempre maggiore specializzazione e novità, mentre anni fa la clientela si rivolgeva a noi in modo tradizionale, affidandosi a quelli che erano i canali tradizionali e i prodotti più consolidati. Devo dire che il digitale ci ha sicuramente dato visibilità ed ha incentivato le vendite, ma le ha anche, in qualche modo, sclerotizzate. C’è sempre questa ricerca ossessiva dell’ultima novità, senza tregua, un po’ quello che è successo nella moda con il fast fashion, dove c’è una ricerca spasmodica della novità. Un mercato che si evolve in questo modo è complicato da gestire ed anche definibile, a tratti, come mercato “drogato di niente” perché poi i prodotti che valgono non sono infiniti. Come si dice “non comprare 10 maglioni, ma comprane uno di qualità”, allo stesso modo anche nel nostro settore spesso non ha senso comprare dieci diverse varietà quando sono sufficienti le tre, quattro che meglio rispondono ai bisogni interni. Il digitale purtroppo ha sclerotizzato e vulcanizzato richieste e consumi, è un vero peccato perché si genera confusione.
Altra cosa che non mi piace del digitale è il fatto di essere costantemente reperibili. Devo dire che ricevere notifiche per ordini via whatsapp o messenger prima di andare a letto, non è troppo piacevole.

L’anno scorso un tuo collega è andato in Uzbekistan, quindi vorrei chiederti quanto è importante il digitale nelle relazioni con i clienti dall’altra parte del mondo?
Le comunicazioni sono state totalmente agevolate dal web, è innegabile. Il digitale rende la comunicazione molto più fluida e tutti più raggiungibili. Quei famosi 6 gradi di separazione per cui in 6 passaggi si potrebbe arrivare a contattare il presidente degli Stati Uniti o quasi si sono ridotti a un solo passaggio spesso. Tutte le intermediazioni, tutte le difficoltà della distanza saltano, si è immediatamente raggiungibili. Sicuramente il digitale ha avvicinato le distanze. Qualche settimana fa, solo per fare un esempio, ho ricevuto la visita di aziende kirghise i cui direttori erano in Europa per la fiera agricola di Berlino e che mi hanno trovata sulle piattaforme web appena pochi giorni prima dell’incontro. Nel settore della fragola della mia azienda, dove il mercato è 80% estero e 20% Italia, i contatti tramite il web sono vivacissimi, oltre che molto utili. Sono costantemente in contatto con aziende dell’altra parte del mondo, di cui non sapevo nulla fino a 5 minuti prima.
Riguardo all’esperimento che abbiamo fatto con pianteperorto.it, quindi una vendita diretta al consumatore finale spesso hobbista, come stanno andando le vendite?
Benissimo, pianteperorto.it per alcuni prodotti è un canale che funziona e che ci ha permesso di andare in sold-out nel giro di poche settimane. Quindi è sicuramente qualcosa di strategico e che dovremmo implementare a breve, perché ha un potenziale incredibile che noi stiamo sfruttando limitatamente, questo per nostre difficoltà interne, in quanto azienda strutturata per il business-to-business, ma ancora poco per comunicare con il “rapido” settore amatoriale.
Quali sono i valori che hanno ispirato il tuo lavoro come imprenditrice e come imprenditrice donna?
Sono approdata nel favoloso mondo dell’Agricoltura con grande riconoscenza, tramite la mia famiglia, che lavora nel settore del vivaismo da più di 40 anni. Sicuramente una grande propensione, disponibilità e amore per l’impresa in senso lato mi sono state trasmesse proprio dai miei genitori, da mio padre in primis. Poi, una volta arrivata in questo ambito, ho cercato modalità e un canale con i quali questa professione potesse sposarsi con la mia scala valoriale, anche perché se non si riesce a trovare questo match in un’azienda ci si rimane pochi anni, anche se si tratta di azienda di famiglia.
Valori che mi hanno sempre animata e sostenuta sono l’armonia e la giustizia sociale. Questo lo dico con grande fermezza e consapevolezza perché troppo spesso, oggigiorno, ci sono “imprenditori” che da soli fatturano 10-20 milioni di euro, ma “nutrono” giusto se stessi e un ristretto numero di collaboratori.
Gli imprenditori dovrebbero avere una missione sociale e secondo me un’impresa ha valore nel momento in cui nutre un territorio ed un vasto gruppo di persone, chiaramente questo in base alla dimensione e fatturato aziendale. E’ fondamentale che le imprese abbiano consapevolezza sociale e gestiscano con dignità i propri lavoratori.
Altro valore è la crescita personale, mi spiego: non riesco a pensare ad un’azienda e ad una professione in genere, come a qualcosa che oltre a darmi uno stipendio, al contempo non mi faccia crescere anche come persona. In un’azienda ci sto bene quando sento che tramite i suoi meccanismi e le sue modalità mi fa crescere anche a livello personale. Io in cambio, mi appassiono e faccio crescere lei, l’azienda, come fosse un’entità umana. È proprio un dare e un avere. Il terzo elemento è il dinamismo, cioè la capacità di comprendere velocemente i diversi mercati e le loro evoluzioni e rispondere di conseguenza, tempestivamente

Essere un’azienda internazionale come Geoplant è motivo di orgoglio, potresti darmi 3 consigli per poter ambire a questo obiettivo?
Il primo consiglio che mi sento di dare è quello di muoversi con forte concretezza e pragmatismo.
Un altro aspetto fondamentale è l’innovazione, nel nostro caso è stata l’innovazione varietale, cioè il miglioramento genetico, il fatto di trovare nuove varietà che rispondessero alle esigenze dei mercati. L’innovazione è fondamentale in qualunque campo.
Come terzo elemento direi la capacità comunicativa, cioè sapere comunicare con le persone e essere aperti al mondo perché questo permette di incamerare relazioni, competenze e conoscenze, che poi si traducono in risultato.
E’ fondamentale non aver paura di viaggiare, non rimanere chiusi nella propria enclave, ma uscire dalla kasba.

Formazione e mondo del lavoro: cosa manca nel tuo settore per incentivare i giovani?
Essere un’azienda tradizionale spesso si traduce nell’essere un’azienda conservativa e chiusa, invece l’apertura aiuta a crescere, o perlomeno, a consolidare. Ecco, suggerirei a tante aziende del settore di essere più consapevoli della propria dimensione imprenditoriale e di sfruttare appieno le ampie possibilità del digitale!
Tirocini curricolari: come possono diventare un’opportunità di impiego?
Sì, certo ci avvaliamo dello strumento del tirocinio. Lo scorso anno ad esempio abbiamo avuto in azienda una bravissima tirocinante e siamo in contatto con l’istituto Agrario di Ravenna.
Non solo tirocini, ma anche borse di dottorato: per esempio da tre anni stiamo portando avanti una borsa di dottorato con un formidabile ragazzo proveniente dall’Università Politecnica delle Marche e dall’eccellente gruppo dei prof. Mezzetti e Capocasa; e collaborando ad un progetto europeo che si concluderà nell’ottobre 2023.

Quest’anno festeggiamo oltre 10 anni di collaborazione tra le nostre due realtà. Potresti darci un consiglio su come la nostra azienda può supportarti ulteriormente nella tua crescita.
Intanto facciamoci più colazioni assieme, bisogna trovarsi ogni tanto perché quando ci si vede si comunica e nascono nuove idee.
È dalla comunicazione e dallo scambio che nascono progetti, a volte anche quelli più stravaganti, che spesso poi diventano concreti. Da soli si combina poco, assieme si ha la forza di mettere a punto strategie vincenti.
Infine dobbiamo implementare e lavorare tanto su Instagram e su Linkedin, due piattaforme su cui ci sono ampi margini di manovra.
Network marketing e Affiliate marketing: due modelli di business
Che cos’è il Network marketing
Il network marketing è un modello di business, una strategia di marketing che prevede l’organizzazione di una rete di venditori indipendenti che promuovono e vendono prodotti o servizi direttamente ai consumatori. Questa strategia si basa sulla creazione di una rete di contatti attraverso la quale si diffonde il messaggio di vendita.
Questo modello di business è chiamato anche multilevel marketing, proprio per la struttura gerarchica su più livelli.
Il network marketing si differenzia dal marketing tradizionale in quanto non si avvale di canali di distribuzione tradizionali come, ad esempio, il “porta a porta”, ma si basa sulla costruzione di una rete di venditori indipendenti che operano sulla base di commissioni: i venditori indipendenti sono responsabili della promozione e della vendita dei prodotti o servizi dell’azienda e guadagnano una provvigione sulle vendite effettuate. In questo modo, l’azienda non ha bisogno di investire in costose campagne pubblicitarie, ma si avvale del passaparola tra i membri della rete. Tutto questo è stato reso possibile, ovviamente, dall’avvento di Internet che ha consentito di raggiungere un numero elevato di persone bypassando il contatto fisico.
Il network marketing è stato criticato per la sua somiglianza con i sistemi di vendita piramidali, che sono illegali in diversi paesi. Tuttavia, il network marketing è stato riconosciuto come legale in molti paesi a condizione che la maggior parte dei guadagni derivi dalle vendite dei prodotti o servizi dell’azienda e non dal reclutamento di nuovi membri della rete. In Italia, questa tipologia di business è regolamentata dalla Legge n. 173 del 2005 (art. 5).
Il network marketing può essere un’opportunità interessante per coloro che desiderano avviare un’attività imprenditoriale senza investire grandi capitali. Tuttavia, come in ogni attività imprenditoriale, il successo nel network marketing dipende dalla capacità di costruire una rete di venditori indipendenti e dalla competenza nella promozione e vendita dei prodotti o servizi dell’azienda.
Che differenza c’è tra Network marketing e Affiliate Marketing?
Il network marketing e l’affiliate marketing sono due strategie di marketing che hanno in comune il fatto di basarsi sulla promozione di prodotti o servizi di un’azienda da parte di venditori indipendenti. Tuttavia, ci sono alcune differenze tra le due strategie.
Da una parte, il network marketing si concentra sulla costruzione di una rete di contatti, grazie ai quali chi si trova al livello più alto della gerarchia guadagna sia sulle proprie vendite dirette, che su quelle concluse da altri collaboratori che si collocano su livelli inferiori.
Dall’altra parte, l’affiliate marketing prevede la promozione di prodotti o servizi di un’azienda attraverso un link di affiliazione: i venditori affiliati promuovono i prodotti o servizi dell’azienda sui propri canali di marketing, come il proprio sito web, il proprio blog o il proprio account sui social media, e guadagnano una commissione sulla vendita effettuata attraverso il proprio link di affiliazione.
Esempi di Network marketing
Esempi di network marketing includono aziende come Amway, Herbalife, Tupperware, Avon e Yves Rocher. Queste aziende vendono prodotti di bellezza e per la cura della pelle, prodotti per la salute e il benessere, per la casa e la cucina attraverso una rete di venditori indipendenti, i quali guadagnano una provvigione sulla vendita, con la possibilità di guadagnare anche attraverso il reclutamento di nuovi membri nella rete.
Esempi di Affiliate Marketing
Esempi di affiliate marketing, invece, includono programmi di affiliazione di grandi aziende come Amazon e E-Bay, ma anche e-commerce più piccoli come Ocean’s Apart e FGM04 e altri siti web che vendono prodotti o servizi.
Un esempio specifico di affiliate marketing potrebbe essere quello di blogger o influencer che scrivono recensioni di prodotti e servizi e inseriscono link di affiliazione all’interno dei propri contenuti. Se un visitatore clicca su uno di questi link (spesso sottoforma di codice sconto) e fa un acquisto, il blogger guadagna una commissione sulla vendita.
Vantaggi e svantaggi
Come qualsiasi altro modello di business, il Network Marketing non è esente da punti deboli, ma ha anche dei vantaggi. Vediamone qualcuno qui di seguito.
Svantaggi:
- Alta competizione: si tratta di un’attività indipendente molto popolare, il che significa che ci sono molte persone che cercano di avere successo nello stesso settore, aumentando la concorrenza.
- Richiede tempo, impegno ed energie per la costruzione della propria rete, la vendita di prodotti e la formazione dei propri membri.
- Dipendenza dall’azienda: essendo membri di un’azienda di network marketing, ci si affida alla sua stabilità finanziaria e alla sua leadership.
- Possibilità di truffe: come in qualsiasi altro settore, il network marketing può attirare anche truffatori e schemi fraudolenti, il che rende importante fare i giusti approfondimenti prima di entrare in un’azienda di network marketing.
Vantaggi
- Flessibilità: il network marketing offre la possibilità di lavorare in Smart Working (per saperne di più su questa tipologia di lavoro clicca qui), a tempo parziale o a tempo pieno, dando la possibilità di conciliare il lavoro con altri impegni.
- Bassi costi di avviamento: spesso richiede un investimento iniziale relativamente basso rispetto ad altre attività imprenditoriali.
- Potenziale di guadagno elevato: il guadagno non è collegato ad uno stipendio fisso e può aumentare in base alle commissioni sulle vendite personali e sulle vendite della propria rete.
- Supporto e formazione: molte aziende di network marketing offrono un supporto e una formazione costante ai propri membri, aiutandoli a sviluppare le competenze necessarie per avere successo.
Per concludere, il network marketing è un modello di business che offre la possibilità di lavorare in modo indipendente, guadagnare un reddito elevato e avere la flessibilità di conciliare il lavoro con altri impegni. Tuttavia, come in qualsiasi altro settore, ci sono sia vantaggi che svantaggi da considerare prima di intraprendere questa attività. È importante fare prima una ricerca dell’azienda giusta, dedicare tempo ed energie alla costruzione della propria rete e sviluppare le competenze necessarie per avere successo. In generale, se affrontato con impegno e dedizione, il network marketing può essere un’opportunità gratificante e redditizia per coloro che desiderano intraprendere un’attività indipendente.
Come realizzare un video social professionale con iPhone
Negli ultimi anni, i social media sono diventati uno strumento imprescindibile per promuovere la propria attività o il proprio brand, e il video è diventato uno dei formati preferiti dagli utenti.
Da filmmaker e videografo sentire parlare di produzione video con smartphone mi viene la pelle d’oca, ma ammetto che per produrre contenuti per i propri social network, con i dispositivi di oggi, è molto semplice poter ottenere risultati ottimali.
Prima di iniziare però, se non sai quale strumentazione ti serve per poter fare un video social, ti invito a leggerti la mia guida “5 strumenti per un video professionale fai da te“.
Modalità e App Video per fare video professionali con smartphone
Mi capita spesso che durante le consulenze le persone mi chiedano “Matteo, quanti video mi servono per fare un montaggio?” oppure “Matteo, ma è meglio verticale o orizzontale?”.
Ecco perché ho riassunto in pochi punti i concetti principali che rispondano a qualsiasi domanda:
- Moodboard e Pianificazione
Perché parliamo di pianificazione?
Questa fase non è ritenuta essenziale da molte persone ma credo, e testerai sulla tua pelle, che la stesura delle idee e pianificazione del lavoro ti aiuteranno ad essere più veloce e avere risultati migliori. Questa è una fase molto creativa in quanto si cercano idee, spunti e ispirazioni.
Ti faccio un esempio.
Immagina un negozio di abbigliamento. Ti servirà una/o o più modella/i, capire le location dello shooting, quali capi promuovere, quali dettagli dei capi mostrare.
L’obiettivo di questa fase è arrivare alla fase delle riprese in cui tutto è definito, i modelli sanno come muoversi e cosa fare, si definiscono i tempi e tutto filerà liscio.
Nella parte di pianificazione inoltre dovrai decidere la destinazione dei contenuti, il target di persone da mostrare in video, la durata, i testi e voiceover, ecc.
Questo ti sarà molto importante per capire dinamiche come filmare in verticale oppure in orizzontale, quali saranno i formati, quanti contenuti produrre.
- Ripresa
Come premessa per questo punto, ho scritto i “2 concetti fondamentali da tenere a mente quando si fa video” (link articolo). Ti invito a leggerla perché sono l’essenza di questa fase.
Nel caso tu stessi usando IPhone, ti avverto che se stai cercando un’interfaccia fotocamera in manuale, dovrai scaricarti un’App esterna. Purtroppo, IPhone a differenza dei dispositivi Android, non permette di modificare Shutter Speed, Iso o Diaframma. D’altra parte, la fotocamera dei dispositivi Apple è ottimizzata per catturare anche in automatico foto e video ottimali.
Ci sono alcuni accorgimenti che puoi utilizzare.
- Come puoi vedere in alto a destra, ci sono le impostazioni video. In base al tuo telefono puoi scegliere la qualità (HD o 4K) e il frame rate (25/30/60 nel mio caso). Per una buona resa io ti consiglio qualità HD o 4K con un frame rate max a 25.

- La fotocamera di IPhone ha diverse funzionalità, dal Timelapse allo Slo-Mo, al video normale. In caso di movimenti veloci è bene avvalersi di una modalità Slo-Mo per effetti creativi.

- Impara a regolare la luce prima di schiacciare REC! Quando dovrai girare e registrare video con IPhone o smartphone, cliccando sullo schermo sul tuo soggetto, comparirà un quadratino che metterà a fuoco il punto desiderato. Di fianco al quadratino noterai un sole. Tenendo premuto il sole e strisciando in alto noterai che la luminosità nel video aumenterà. Stessa cosa strisciando verso il basso la luminosità diminuirà.

- Nel caso tu abbia persone o elementi che passano davanti a te e non vuoi perdere la tua messa a fuoco, tieni premuto sullo schermo nel punto in cui vuoi mettere a fuoco. Noterai che il quadratino diventerà più grande e in alto comparirà una scritta “Blocco EA/AF“. In questo modo bloccherai la messa a fuoco e potrai muoverti senza perdere di vista il tuo soggetto.

Queste sono alcune tecniche veloci per una buona ripresa con l’iPhone, e sono sicuro che ti saranno molto comode in futuro.
- Editing
Ora che le tue clip sono pronte, si passa all’editing.
Puoi dormire sogni tranquilli, nulla è complicato e ad oggi esistono applicazioni che ti permettono di editare i tuoi video in semplicità e poco tempo.
Sul mercato ci sono tante applicazioni, ma quella più usata e che ti consiglio è CapCut, disponibile gratuitamente sull’App Store.
In CapCut potrai importare tutte le clip in timeline, scegliere la durata di ogni video e sincronizzarli con l’audio.
Mette a disposizione una serie di strumenti gratuiti come soundtrack, filtri per i tuoi video, inserimento di testi e loghi, registrazione della tua voce da inserire fuori campo, maschere ed effetti video.
Puoi impostare la tua sequenza nel formato che poi vorrai pubblicare:
- 16:9 à formato orizzontale,
- 9:16 à formato verticale per Instagram Reels e TikTok,
- 4:5 à formato verticale per post Instagram
- 1:1 à formato quadrato
Spero che queste informazioni ti siano state utili, per ogni domanda o feedback puoi contattarci o richiedere una consulenza.
Video Marketing: cos’è, come utilizzarlo e perché è importante
Nel 2022 è stato registrato che il 95% di tutti i contenuti digitali che passano da social, blog e riviste online è in formato video. Questa tipologia di video content fa parte di una strategia di marketing digitale per promuove un’azienda e i suoi prodotti e servizi.
Da filmmaker e creatore di video questo dato mi fa sorridere e mi dà gioia, ma ci sono ancora tante persone che non capiscono l’importanza di questo mezzo.
Video Marketing Strategy
Un concetto fondamentale che ripeto sempre è che il video è un mezzo: che tu abbia un’azienda, una passione da trasformare in lavoro, che tu sia anche un freelance e devi fare un video per promuoverti, devi sapere che ti serve una strategia, formata da diversi elementi, tra cui il video.
Ti faccio un esempio: immagina di completare una costruzione lego, ogni tassellino ha una sua funzione specifica nel complesso.
Stessa cosa funziona per una campagna di promozione, dall’idea, la scelta del prodotto/servizio, il funnel, il tone of voice, il copy e i contenuti: ogni elemento ha il suo valore e sono tutti essenziali per una strategia pubblicitaria.
Non importa che tu sia una realtà grande, media o piccola, gli step da seguire sono sempre gli stessi!
Parlando di video nello specifico, ho scritto diverse guide tra cui “Realizzare un video social professionale fai da te” con tutte le info necessarie per poter realizzare un contenuto video mantenendo gli standard professionali. Puoi trovarlo a questo link.
Perché fare un video? E quale tipologia scegliere?
Per tutti coloro che si trovano a dover realizzare dei contenuti, la prima domanda che ci si deve porre è “perché fare un video?”, “Che cosa voglio trasmettere?”.
Rispondendo a queste domande capirai anche la tipologia di video di cui hai bisogno (ne esistono varie), in base a ciò che vuoi comunicare, e a ciò che vuoi vendere:
- Video Istituzionale:
Un video istituzionale è un contenuto che racconta della tua azienda, la storia, la filosofia e i valori, il prodotto/servizio che vendi, i tuoi punti di forza e ciò che ti contraddistingue nel mercato.
Questo è definito il classico video e sarebbe da classificare come “necessario” per ogni realtà, per fare capire al pubblico chi sei e cosa fai.
Viene classificato come “Long Form Content” e viene condiviso solitamente online sui canali come il sito, YouTube o Facebook.
- Video Spot pubblicitario:
Il taglio spot pubblicitario è da sempre il più utilizzato, da qualsiasi azienda su qualsiasi supporto, dalla televisione ai social.
Appartiene sempre alla categoria dei contenuti informativi, ma con un taglio più emozionale, che racconti una storia, che coinvolga il pubblico e che permetta una vendita diretta stimolando sensazioni ed emozioni nelle persone.
Una tecnica molto usata è lo storytelling, che cattura l’attenzione e rafforza l’immagine del brand.
- Video Informativo – Tutorial:
Il 26 luglio 2008 ha aperto su YouTube un canale che tutti quanti noi conosciamo: Clio Make Up.
Clio è l’esempio perfetto di un canale con contenuti didattici (in questo caso anche a fine di intrattenimento), dove spiega il mondo make-up e lo rende accessibile a tutti.
Questa tipologia video è molto frequente, in qualsiasi settore, e permette di avvicinare molto il creator all’utente finale.
Solitamente questi video hanno anche un fine di promozione indiretta di un prodotto o servizio ed è uno dei migliori modi per fidelizzare un cliente o trovarne di nuovi.
- Video Intervista:
Questa tipologia di contenuto è diventata molto diffusa durante gli anni della pandemia da Covid-19.
Molti creator usavano questo taglio coinvolgendo altre persone e, stabilendo un argomento, sviluppandolo insieme. È alla base dei talk show che vediamo in tv, specialmente sul tema politico, ma che può essere declinato in ulteriori argomenti che possono risultare utili nel momento in cui si condividono esperienze, consigli e informazioni di valore con il pubblico.
- Video Presentazioni e Corsi Online:
Tutti coloro che si sono trovati ad acquistare corsi online si saranno imbattuti nel seguire una spiegazione con una presentazione animata.
Questo taglio è molto efficace soprattutto nei video corsi di lunga durata, dove l’interlocutore, per spiegare determinati concetti, ha bisogno di essere affiancato da testi, grafici, dati, video o immagini.
È un contenuto altamente informativo dedicato a clienti che già sono affezionati al tuo brand e che danno piena fiducia in ciò che comunichi.
Con questo elenco ti ho voluto condividere alcuni dei tagli più utilizzati in ambito video per comunicare con i tuoi clienti.
Per iniziare a capire cosa ti serve per produrre un video professionale fai da te, puoi guardare alla guida completa che ho realizzato.
5 strumenti per un video professionale fai da te
Il video è diventato uno dei mezzi di comunicazione più potenti nel mondo digitale.
Ci sono molte ragioni per cui si potrebbe voler produrre un video professionale fai da te: promuovere un prodotto o servizio, condividere un messaggio personale, creare contenuti educativi o semplicemente per divertimento.
Nel 2023 tutti o quasi tutti siamo in grado di fare un video (almeno con un telefono) quindi ti assicuro che con i giusti strumenti e un po’ di pratica arriverai a creare un video di alta qualità.
In questo articolo, ti elencherò 5 strumenti che possono aiutarti a produrre un video professionale fai da te.
Videocamera o Smartphone?
Da videomaker amante della qualità non posso che essere di parte, ma riconosco che il nostro telefonino sta diventando anno dopo anno un vero asso nella manica in molte situazioni.
Ma come dico a chiunque me lo chiede, dipende da cosa devi fare!
Molto spesso mi trovo a produrre video di alta qualità con camere cinematografiche in cui però i contenuti vengono condivisi sulle principali piattaforme social che, come di consueto, “ammazzano” la qualità.
Ecco che per certi contenuti, principalmente per i social, mi trovo a filmare e editare i miei video con il cellulare.
In questo argomento, ci sarà sempre faida tra chi usa IPhone e chi usa i dispositivi Android.
Parlando di video, ho sempre preferito IPhone per il costante miglioramento della parte foto e video, dalla stabilizzazione alla qualità, che permette già di base in modalità automatica di filmare discretamente.
Un altro punto a favore per IPhone è l’ottimizzazione per social come Instagram e Tiktok, differenza è importante per chi ci lavora.
A aprile 2023, i dispositivi che ti consiglio per produrre buoni contenuti sono:
- Iphone 14 (gia dall’Iphone 13 la fotocamera era sensibilmente migliorata rispetto ai precedenti)
- Samsung Galaxy S23 Ultra
- Google Pixel 7 Pro
- Xiami 12T Pro
- Huawei P50 Pro
Fare video con il telefono è sicuramente veloce e pratico, ma se stai cercando qualche fotocamera per sia scattare foto sia girare video, il discorso diventa più allettante.
Come ben saprai, siamo nell’era mirrorless, che semplicemente si tratta di camere digitali senza l’otturatore meccanico, ma con un otturatore digitale che permette di avere un corpo macchina più leggero e meno ingombrante.
Al corpo macchina dovrai aggiungere una lente, o obiettivo, che a seconda dell’uso dovrai cambiare. Esistono lenti chiamate “tutto fare” perché ti consentono di avere sia un grandangolo che uno zoom nella stessa lente.
Ecco qualche corpo macchina entry level con una buona differenza qualità/prezzo:
- Sony Alpha 6400
- Nikon Z6 II
- Panasonic Lumix GH5s
- Fujifilm X-T4
Disclaimer
A questa lista non ho aggiunto GoPro, in quanto non credo sia un dispositivo che garantisca una buona qualità e che, a parte l’ambito sportivo, non sia da tenere in considerazione per riprese semiprofessionali.
Ho comunque testato e usato molte volte l’ultima GoPro Hero10 e credo sia veramente eccezionale, ma non per produzione contenuti aziendali.
Una volta scelta la videocamera o il telefono con cui filmerai, è ora di scoprire altri strumenti che ti permetteranno di eseguire una ripresa stabile e cinematografica.
Ho parlato di inquadrature e movimenti di camera nel mio articolo, ti consiglio di dare un occhiata perché sono concetti fondamentali da tenere a mente per quando sarai in fase di ripresa.
Come ben sai il mondo tecnologico galoppa, ogni giorno escono aggiornamenti e innovazioni specialmente nel campo video. Ad oggi gli strumenti più utilizzati sono:
Treppiede
Il treppiede viene utilizzato soprattutto per interviste, videocorsi e webinar, oltre a vlog, timelapse e hyperlapse. È fondamentale per avere una ripresa statica a cui non serve movimento, quindi per long form content e video informativi. Sul mercato ne esistono svariati, molto pratici sono quelli corti con attacco smartphone che puoi utilizzare anche sulla tua scrivania.
Ti lascio alcuni link Amazon:
- Joby Kit Gorilla Pod 3K
- Smallrig Treppiede per fotocamera
- Treppiedi Manfrotto: ce ne sono di ogni tipo e di ogni prezzo, lascio il link di un mio vecchio acquisto ma sono tutti di altissima qualità.
Gimbal
Il gimbal, o più comunemente chiamato stabilizzatore, viene utilizzato per riprese fluide, lente e cinematografiche. Esistono sia gimbal per telefono, che sono più leggeri e meno complicati da calibrare, e i gimbal per le camere, che sono da scegliere in base al peso totale della vostra videocamera (corpo macchina + obiettivo + accessori).
Ma quindi perché dovrei comprare un gimbal?
Molte volte ci si appresta a riprendere senza nessuna accortezza, magari in movimento, e le riprese verranno mosse, fuori asse e con movimenti di camera. Con uno stabilizzatore otterrai una clip fluida e zero perdite di tempo in post produzione per dovere aggiustare le imperfezioni.
Per un gimbal dedicato al telefono ti consiglio:
Per un uso con videocamera ci sono diversi marchi, i migliori sono Dji e Zhiyun:
Fari e Luci
La luce sta alla base della fotografia.
Come dice Marshall McLuhan – “Fotografia, foto – grafia, significa scrivere con la luce”.
Ecco perché quando ci apprestiamo a filmare è importante scegliere orari e tempistiche – in caso si debba lavorare in esterna – o in caso di riprese interne, scegliere luci e faretti che migliorino il nostro set.
Dipende sempre da ciò che devi produrre, ma è bene differenziare diversi tipi di luce.
Ad oggi quelli più utilizzati sono:
-
Softbox:
le Softbox sono dei kit luci audio e video che permettono di avere una luce morbida e diffusa sul nostro soggetto.
Questo grazie a pannelli diffusori di varie forme, da rettangolari o circolari piu comunemente chiamati “ombrelli”, dove si posizione una lampada al suo interno.
Il risultato che si otterrà sarà una luce uniforme, per illuminare tutto il set. Questo diminuirà l’effetto ombre molto marcate che però potrete ottenere da ulteriori faretti puntati in altre direzioni.
Un kit softbox che consiglio a tutti coloro che muovono i primi passi è il kit Neewer, della serie poca spesa tanta resa!
-
Pannelli led:
I pannelli led sono una rivoluzione nel campo luci e vengono spesso preferiti alle softbox per vari motivi.
Sono più piccoli e meno ingombranti, facili da trasportare ma soprattutto con un’ottima resa.
Un altro buon motivo per investire sui led è che funzionano anche a batteria, quindi in caso tu ti trovi in un luogo senza corrente o lontano da una presa, puoi tranquillamente lavorare per ore, avendo anche una buona efficienza.
In generale sono luci dimmerabili, puoi sia cambiare l’intensità che cambiare la temperatura e in caso di RGB persino il colore. In caso di luci total white si possono applicare gelatine colorate per poter dare l’effetto creativo desiderato.
Esistono diversi tipi di pannelli led, dal più piccolo trasportabile in tasca, ai pannelli allungati a forma di spada laser oppure i classici rettangolari, molto usati in still life o moda.
Ti lascio qui i link di pannelli che uso spesso e per me essenziali:
-
Ringlight:
Come dice la parola ring (cerchio), la ringlight è un pannello led a forma circolare.
Usatissima nel mondo vlogging, da youtubers, tiktokers e da tutti coloro che parlano davanti a una telecamera.
L’effetto ringlight è molto particolare, è una luce dolce, diffusa e morbida sulla pelle, ma che fa risaltare il viso, specialmente gli occhi del creator grazie alla forma circolare, effetto chiamato “Angel Eyes”.
Considerata una delle migliori luci per tutti coloro che non hanno particolari abilità nel mondo video, è pratica e veloce da settare, solitamente con opzioni di dimmer temperatura e intensità della luce.
Come potrai immaginare ci sono diverse grandezze, ottimizzata per chi crea con smartphone, e di grandi dimensioni per chi ha un vero e proprio set.
Cellularline Ring Light Master
Luce ad anello LED 43,5 cm Ring Light
Microfoni e Audio
Quando si parla di audio è un argomento che molte volte si dà per scontato; è un elemento importante ma sottovalutato e sempre messo in disparte da molte persone.
Quando parliamo di video in genere parliamo di audiovisivo, quindi come immaginerai tutta la parte del sonoro, parlato, soundtrack ed effetti audio, hanno stessa importanza del video.
Come si investe per una fotocamera o altri accessori, è fondamentale considerare la parte audio per completare la vostra produzione.
Esistono molteplici tipologie di microfoni, in base all’utilizzo e a ciò che devi “portare a casa”, e si dividono in due categorie:
- I Microfoni Dinamici: sono un tipo di microfono resistente e versatile che utilizza un campo magnetico per generare un segnale elettrico a partire dalle onde sonore, utilizzati principalmente per la registrazione di strumenti musicali ad alto volume e per l’utilizzo in situazioni dal vivo. Molto robusti e resistenti ad agenti come umidità. Non necessitano di alimentazione esterna , sono più economici di un microfono a condensatore.
- I Microfoni a Condensatore: sono un tipo di microfono che utilizza una capsula a condensatore per convertire le onde sonore in segnali elettrici. Sono noti per la loro elevata sensibilità e risposta di frequenza accurata, e sono spesso utilizzati per la registrazione di voci e strumenti acustici, ma richiedono una fonte di alimentazione esterna per funzionare. Possono essere utilizzati per registrare l’audio di interviste, narrazioni, commenti, effetti sonori, ecc. Grazie alla loro elevata sensibilità e alla risposta di frequenza accurata, i microfoni a condensatore sono spesso preferiti rispetto ad altri tipi di microfono per la registrazione di audio di alta qualità in produzioni video professionali come film, documentari, spot pubblicitari, e video aziendali.
Ma andando nella pratica, ecco alcuni tipi di microfoni che potrebbero fare a caso tuo:
-
Lavalier:
Il lavalier è un piccolo microfono, versatile e comodo da indossare e nascondere, generalmente usato per effettuare interviste.
Esiste sia cablato che wireless e grazie alla possibilità di posizionarlo vicino alla fonte audio, permette di registrare un audio pulito senza disturbi esterni.
Avendo dimensioni ridotte non si può comparare a livello di qualità a microfoni shotgun, molto spesso vengono utilizzati insieme per un audio completo.
Io uso i Rode Wireless
-
Shotgun:
I microfoni Shotgun o chiamato anche microfono direzionale, consentono di registrare il suono proveniente da una fonte specifica, come una persona che parla o un’azione che si svolge in una determinata posizione.
Vengono montati sia su camera che su lunghe aste (boom), e richiedono una particolare attenzione in quanto molto sensibili agli urti anche se in maniera minima.
Un microfono in particolare che ti consiglio è il Rode NTG4
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Studio Recording:
I microfoni da studio stanno diventando molto diffusi ultimamente con l’avvento di podcast e la produzione contenuti.
Progettati per registrare suoni ad alta fedeltà, oltre alla voce, vengono molto utilizzati per la produzione di effetti audio, suoni e rumori d’ambiente.
Sul mercato ce ne sono tanti di ottima fattura, quello che ti consiglio per qualità prezzo è lo Shure SM7B
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Gelato:
Sono i microfoni più visti e conosciuti, utilizzati in televisione durante le interviste, oltre che nei concerti ed eventi live dai cantanti e presentatori.
Questo tipo di microfono è spesso associato a una realtà televisiva, più che pubblicitaria, in quanto molto spesso si tende a nascondere il microfono per una ripresa pulita e naturale.
Per farti un esempio, un ottimo microfono gelato per interviste è il Sennheiser MD 46
Ora hai tutto l’occorrente per poter realizzare un vero e proprio video, ti ricordo che fare video è un’arte e l’arte non segue regole.
Studia, testa e fai tanta pratica, questo è l’unico modo per migliorare.
E se ti va di condividermi il tuo progetto, per un feedback o consigli, scrivimi pure a info@matteosaragoni.com