Strategia di inbound marketing con Lead Info: vuoi sapere quale azienda visita il tuo sito web?
Oggi vogliamo condividere con voi la nostra collaborazione con Lead Info, una piattaforma che fornisce servizi di tracciamento dei visitatori per le aziende, in ottica B2B: si tratta di una strategia inbound per analizzare il comportamento online degli utenti.
Lead Info in breve
Lead Info osserva, monitora e registra tutte le attività che vengono svolte sul tuo sito da utenti che utilizzano indirizzi mail aziendali, cioè che visitano il tuo sito a titolo aziendale.
Ma quali dati cattura esattamente? Per ogni utente business che visita il tuo sito su Lead Info troverai una scheda con indicati tutti dati dell’azienda per cui questo utente lavora, quindi ragione sociale, capitale sociale, indirizzo, mail, telefono e l’elenco dei dipendenti con link al loro profilo Linkedin.
Oltre a questo Lead Info fornisce anche il dettaglio del comportamento, cioè:
- la fonte, il canale attraverso il quale l’utente ha trovato il tuo sito (traffico organico, campagne Google Ads, social network, referral, ecc.)
- le pagine visitatee quanto tempo è rimasto su ciascuna di esse
- la videoregistrazione completa di tutta la sua visita.
Una vera miniera d’oro!
Potrai quindi classificare ogni profilo aziendale con etichette predefinite come “Interessante”, “Competitor”, “Cliente”, ecc., oppure crearne di personalizzate in base alle tue esigenze. E il gioco è fatto! Non ti resta che contattare i lead e trasformarli in collaborazioni.
Inoltre, Lead Info permette di mappare il comportamento dei tuoi concorrenti interessati alle tue attività studiandole tramite il tuo sito.
Che cos’è una strategia inbound?
La strategia inbound nel marketing rappresenta un approccio centrato sulla creazione di contenuti di alta qualità e sull’attrazione dell’interesse dei potenziali clienti, evitando l’uso di metodi invasivi per cercare di intercettarli, ma coinvolgendoli apportando loro valore, con l’obiettivo di stabilire una relazione di fiducia a lungo termine.

L’inbound marketing si basa su quattro fasi principali:
- Attrarre l’attenzione del pubblico target fornendo contenuti di valore, attraverso blog, video, podcast, social media e altri mezzi che rispondono alle domande e alle esigenze del pubblico.
- Convertire i visitatori in potenziali clienti catturando informazioni di contatto, come indirizzi e-mail o dettagli di contatto. Questo di solito avviene attraverso call-to-action (CTA) ad hoc, landing page e offerte di valore come guide o risorse scaricabili.
- Chiudere i lead, ossia trasformare i potenziali clienti in clienti effettivi: questo può essere fatto nutrendo i potenziali clienti con ulteriori contenuti mirati, l’utilizzo di e-mail marketing e il mantenimento di una comunicazione personalizzata.
- Fidelizzare i clienti con l’obiettivo di mantenerli soddisfatti e coinvolti, rafforzando la relazione tramite contenuti pertinenti, assistenza continua e interazioni positive.
L’obiettivo complessivo dell’inbound marketing è quello di creare una base di clienti fedeli e costruire una reputazione positiva per il brand attraverso l’offerta costante di valore, anziché focalizzarsi esclusivamente sulla vendita diretta.
Perché abbiamo deciso di cooperare con Lead Info?
Dopo aver testato il prodotto con W&D 2.0 e aver raggiunto ottimi risultati, abbiamo scelto di diventare agenzia partner di Lead Info per offrire un ulteriore servizio ai nostri clienti ed aiutarli così ad analizzare il comportamento online dei loro clienti, la direzione della navigazione dei loro utenti.
Questa opportunità fa parte delle strategie di inbound che abbiamo collegato ed integrato al content marketing, all’analisi del comportamento e della navigazione utenti.
Chi arriva sul vostro sito deve trovare, per prima cosa, contenuti di qualità che permettano di distinguervi dalla concorrenza, che offrano un reale valore e vantaggio. A questo punto, Lead Info analizzerà i visitatori al sito restituendo un report utile per contattare le aziende e convertirle in clienti.
Desideri saperne di più? Lascia i tuoi dati e saremo lieti di metterci in contatto con te!
Perché è importante affidarsi a un’agenzia di Web Marketing professionale per il successo aziendale?
Negli ultimi anni, il mondo del business è stato investito dalla crescente importanza del marketing online. Le aziende che desiderano competere efficacemente nel mercato contemporaneo devono avere una solida presenza online.
Tuttavia, dare vita e gestire una strategia di marketing digitale efficace richiede competenze e risorse specifiche e sempre più verticalizzate. Ecco perché sempre più aziende si affidano a un’agenzia di web marketing specializzata per raggiungere i propri obiettivi.
Hai un’azienda e vorresti aumentare la tua presenza online per creare awareness e farti conoscere? Hai un e-commerce ma non riscontri i risultati sperati?
Ecco alcune ragioni per cui dovresti considerare la scelta di appoggiarti ad una Web Agency.
- Le agenzie di web marketing sono costituite da team di esperti con competenze specializzate in diverse aree del marketing digitale e con esperienza nell’identificare le migliori strategie per ogni tipo di business, aiutandoti a raggiungere risultati significativi. Conoscendo le ultime tendenze e le migliori pratiche del settore, possono guidare la tua azienda verso il successo!
- Creare, gestire, monitorare e analizzare una campagna di marketing online richiede tempo e sforzi considerevoli. Affidarsi a un’agenzia permette di ottimizzare le risorse del proprio business risparmiando tempo ed energie in pratiche che possono svolgere i professionisti del settore marketing.
- Le agenzie di web marketing investono in formazioni specifiche e in strumenti e tecnologie all’avanguardia che possono essere costosi per le aziende individuali. Questi strumenti, avendo accesso alle migliori tecnologie, consentono di analizzare dati, misurare le prestazioni delle campagne e ottimizzare le strategie in tempo reale.
- Il mondo del marketing digitale è in continua evoluzione e le agenzie di web marketing sono costantemente aggiornate sulle nuove tendenze per adattarsi rapidamente alle mutevoli condizioni del mercato. Questa flessibilità permette loro di regolare le strategie di marketing in base alle esigenze e alle sfide che emergono.
- Una delle principali vantaggi del marketing online è la possibilità di misurare con precisione i risultati delle campagne e delle strategie online: un’agenzia costituita da professionisti è in grado di fornire report dettagliati sulle prestazioni, consentendo all’azienda di valutare il ROI (“return on investmen”, ossia la valutazione di quanto la tua azienda spende per le campagne di marketing rispetto ai ricavi generati dalle stesse) e apportare miglioramenti continuativi. Una buona Web Agency deve inoltre essere in grado di offrire la creazione di siti e-commerce, di strategie, e delle loro rispettive misurazioni garantendo la vigente conformità normavita, in linea con il GDPR.
- Un’agenzia di web marketing è in grado di sviluppare strategie personalizzate in base agli obiettivi aziendali specifici. Questo approccio strategico permette alle attività di marketing di essere allineate con la vision e la mission dell’azienda, garantendo una comunicazione coerente ed efficace con il pubblico di riferimento.
Quali sono le strategie di marketing fondamentali da adottare?
Le strategie di marketing essenziali possono variare in base al tipo di settore in cui operi e agli obiettivi specifici, ma ci sono alcune strategie chiave che sono universalmente importanti per la maggior parte delle aziende:
- SEO: permette di ottimizzare il tuo sito web per i motori di ricerca e è un’attività determinante per aumentare la visibilità online. Questo include la ricerca e l’uso di parole chiave pertinenti, l’ottimizzazione dei contenuti, la gestione dei link, ecc.
- Social Media Marketing: attraverso l’utilizzo dei social media è possibile promuovere la tua attività, generare consapevolezza del tuo brand e attività e coinvolgere il pubblico. Ogni piattaforma social ha le proprie peculiarità, quindi è importante adattare la tua strategia in base al tuo pubblico e agli obiettivi. Si tratta di creare post organici e campagne social sui principali social network quali Facebook, Instagram e Linkedin.
Linkedin, nello specifico, offre alle aziende la possibilità di promuovere la propria attività creando la propria presenza aziendale, condividendo contenuti e interazioni con il proprio pubblico per aumentare la consapevolezza; inoltre, in ottica di Networking e Marketing B2B, permette di connettersi con altre aziende e professionisti e di partecipare a gruppi di discussione. Oltre alla possibilità di promuovere i propri prodotti e servizi attraverso annunci mirati, Linkedin è uno strumento molto utile per la pubblicazione di offerte di lavoro per la ricerca di candidati qualificati e permette di gestire il processo di assunzione.
- Content Marketing: creazione di contenuti di alta qualità, informativi e rilevanti per il tuo pubblico. Questi possono includere articoli sul blog e sui social, video, podcast e altro ancora, con lo scopo di aiutarti a costruire l’attenzione e l’interesse, oltre a posizionarti come un esperto e qualificato nel tuo settore.
- E-mail Marketing: costruire una lista di e-mail di clienti e potenziali clienti e inviare comunicazioni regolari, come newsletter, offerte speciali e aggiornamenti. L’email marketing è efficace per mantenere l’engagement con il pubblico e incoraggiare le conversioni.
- Creazione e gestione di una Community: una community ben gestita può diventare un potente strumento di marketing, in quanto crea fedeltà al brand, consapevolezza e opportunità di business. Tuttavia, la costruzione e il mantenimento di una community di successo richiedono tempo e impegno.
- Customer Care: l’assistenza clienti è un componente essenziale che si concentra sulla gestione delle interazioni e delle necessità dei clienti. Questo servizio mira a soddisfare le esigenze dei clienti, risolvere i problemi e fornire un supporto efficace e positivo. Disporre di un buon customer care è fondamentale per creare relazioni durature, ottenere feedback utili e migliorare la reputazione del marchio, contribuendo così al successo delle strategie di marketing.
Affidarsi a un’agenzia di web marketing professionale può dunque essere un investimento fondamentale per il successo aziendale. L’esperienza, la competenza e le risorse a disposizione di tali agenzie consentono alle aziende di massimizzare il proprio potenziale online, raggiungere un pubblico più ampio e ottenere risultati misurabili. In un mondo sempre più digitale, la scelta di collaborare con esperti del settore può fare la differenza per il successo all’interno del proprio mercato di riferimento.
Ti sei reso conto di avere bisogno di un’agenzia di una Web Agency per analizzare, sistemare e far decollare la tua attività online?
Contattaci e saremo lieti di aiutarti a raggiungere i tuoi obiettivi!
Il marketing della paura: come le emozioni possono guidare le decisioni
Le emozioni rappresentano il fattore chiave nel marketing, poiché possono attirare l’attenzione dei consumatori, influenzare le loro decisioni e permettere la creazione di un legame emotivo con un prodotto, marchio o azienda.
Attraverso il marketing emozionale è possibile creare un coinvolgimento emotivo profondo con il pubblico (per esempio, una pubblicità che evoca felicità, gioia o commozione è in grado di attirare l’attenzione creando una connessione emotiva con il messaggio o prodotto). Questo coinvolgimento emotivo può avvenire tramite:
- Creazione di associazioni positive: una pubblicità di una bevanda che mostra persone spensierate che si divertono può creare un’associazione tra la bevanda e l’emozione di gioia;
- Stimolazione dell’empatia nei confronti di problemi o situazioni specifiche: una campagna di sensibilizzazione per una causa sociale può fare leva su emozioni di compassione e tristezza per attirare l’attenzione e incoraggiare il sostegno;
- Rafforzamento dell’identità del marchio e differenziazione dalla concorrenza: un marchio di automobili può evocare sensazioni di libertà, avventura e potenza per creare un’immagine distintiva e attraente;
- Generazione di urgenza per spingere all’azione: una promozione a tempo limitato può generare la paura di perdere un’opportunità con l’obiettivo di indurre le persone ad agire immediatamente.
Facendo leva sulle emozioni, quindi, il marketing emozionale punta a creare un’esperienza cliente memorabile, generando, prevedendo e anticipando i bisogni, spesso latenti, delle persone, essendo già in grado di fornire una risposta alle loro azioni e sensazioni.
Marketing Emozionale della Paura
Nonostante siamo abituati a pensare ad associazioni per lo più positive, in realtà, tra le molteplici emozioni che possono essere sfruttate, una delle più potenti è la paura, in quanto può spingere le persone ad agire in modo impulsivo e a prendere decisioni rapide: la strategia del marketing della pausa mira a stimolare le paure e le preoccupazioni delle persone creando un senso di urgenza e di necessità che spinge i consumatori a reagire immediatamente compiendo un’azione (comportamento o acquisto).
Concentrandosi sull’identificazione delle paure dei consumatori, questa strategia può essere utilizzata in vari settori, come la prevenzione medica, la sicurezza personale, l’ambiente, ecc. Ad esempio, le campagne pubblicitarie che mettono in evidenza i pericoli del fumo o le conseguenze di una cattiva alimentazione utilizzano la paura come leva per spingere le persone a cambiare le proprie abitudini.

Fonte Pinterest – Prevenzione e sicurezza
Hai mai sentito parlare di “paura della scarsità”?
Le persone tendono ad agire rapidamente quando percepiscono una possibile perdita o un’opportunità limitata. Basti pensare a quando si legge di un prodotto “in esaurimento”, oppure di un’offerta in scadenza tra X giorni o X minuti: anche se non si ha la reale necessità di ottenere qualcosa, più la sua disponibilità è limitata, più le persone tendono a desiderarla.

Fonte: Booking.com – Resta solo una camera a questo prezzo

Fonte: McDonald’s – Offerta solo da App e dalle 23.00 alle 5.00
Quali effetti può avere il marketing della paura e che implicazioni etiche comporta?
Per quanto riguarda l’impatto emotivo e cognitivo, quando una persona è spaventata, il suo cervello attiva una risposta di lotta o fuga, che può portarla ad agire impulsivamente, prendendo decisioni rapide e inconsapevoli. Inoltre, la paura può anche influenzare la percezione del rischio e della gravità di una determinata situazione, rendendo le persone più disposte a pagare di più per un prodotto o servizio che promette di mitigare la loro paura.
Esiste anche la questione dell’etica e della responsabilità, infatti, se questa strategia può essere efficace dal punto di vista commerciale, solleva anche questioni etiche: stimolare le paure dei consumatori può essere considerato manipolazione e sfruttamento della vulnerabilità delle persone. È importante che chi utilizza questa tecnica sia consapevole del confine tra una pubblicità che sfrutta la paura e una che informa in modo responsabile i consumatori sui reali rischi e benefici di un prodotto o servizio.
Ma la paura funziona davvero?
Attraverso la comunicazione, abbiamo visto, è possibile creare un disagio e destabilizzare, generando un’emozione che spinga ad agire. La paura funziona però quando, dopo ad aver “spaventato”, la comunicazione fornisce anche delle credibili e semplici istruzioni e soluzioni al problema generato che permettano di fidarsi della fonte da cui provengono.
La leva della paura deve essere utilizzata con ingegno e cautela per non rischiare di ottenere l’effetto opposto, ossia generare il caos e terrorizzare (un esempio dei nostri tempi sono state le comunicazioni, spesso contradditorie, durante la Pandemia COVID19, con gli assalti ai supermercati, alle mascherine e alle taniche di Amuchina) o, ancora peggio, paralizzare (se l’informazione è ritenuta non fattibile o non in grado di cambiare le cose, le persone possono non intraprendere alcuna azione e rassegnarsi)!
In conclusione, il futuro del marketing dovrà tenere conto di queste considerazioni e adottare approcci più etici ed empatici per raggiungere i risultati desiderati senza sfruttare le paure delle persone e anticipandone i bisogni. Inoltre, ricordiamo che la paura è la leva emozionale più forte, ma nelle strategie comunicative e di marketing non è l’unica utilizzabile: gioia, felicità, sorpresa, attesa e rabbia, ad esempio, rappresentano ottime leve per raggiungere e stimolare il proprio target.
Analisi SWOT: esempi concreti e mappa di utilizzo
Prima di intraprendere, o anche solo pensare, a una strategia di vendita è importante avere una solida base di analisi dei dati. Significa cioè che non puoi subito buttarti in azioni di marketing dirette senza avere ben presente il quadro generale della situazione. Non puoi iniziare a costruire una casa dalle finestre insomma.
L’analisi SWOT è paragonabile a una parte delle fondamenta della tua casa, quella che regge i muri portanti.
Il nome deriva dall’acronimo di Strengths, Weaknesses, Opportunities e Threats, cioè punti di forza, di debolezza, opportunità e minacce.
Quando ci si appresta a elaborare una strategia di marketing è di vitale importanza conoscere alla perfezione ciò che si vuole vendere o in generale l’azienda o il prodotto su cui si vuole investire. Per farlo c’è l’analisi SWOT.
Quest’analisi ci aiuta a capire su cosa investire il nostro budget, attraverso quali canali e in che modo farlo. Ci aiuta a cogliere le opportunità che il mercato ci offre e a difenderci dalle minacce. Ma andiamo nel dettaglio.
Punti di forza
Che cos’ha in più il tuo prodotto? Cosa ti contraddistingue dagli altri? Qual è il tuo valore aggiunto? Cerca di trovare la caratteristica che ti distingue da chi vende il tuo stesso prodotto. A volte questa caratteristica è qualcosa che hai sotto gli occhi ma che non hai mai pensato di evidenziare. Ad esempio, prendiamo il brand di abbigliamento Sézane il cui pay off è “Born in Paris”. Il valore aggiunto di questo brand è quello di proporre al mondo capi di abbigliamento dal taglio francese che sono stati pensati e studiati proprio a Parigi.

Fonte: Dribble
Punti di debolezza
Conoscere bene le proprie debolezze è il primo passo per superarle. In ambito marketing i punti di debolezza sono le caratteristiche che i tuoi concorrenti hanno migliori di te. Per esempio, più anni di esperienza, una materia prima migliore, figure specializzate in un determinato campo, ecc.
Può anche succedere che un punto di debolezza si trasformi in un’opportunità o in un punto di forza. Vediamo il posizionamento che Citroen ha creato per la piccola Ami.


Fonte: Citroën
Opportunità
Le opportunità riguardano le condizioni esterne del mercato in cui vuoi andare ad inserirti e che potrebbero darti un vantaggio.
Per esempio, la nascita di Tik Tok, un social network frequentato per la maggior parte da under 25, diventa una grande opportunità nel momento in cui il tuo obiettivo è far conoscere un prodotto che ha come target i più giovani.
Oppure, ancora più semplice: sulle piattaforme streaming sta spopolando la serie Mercoledì, quindi un negozio di abbigliamento sfrutta l’opportunità per vendere magliette con il logo di quella serie tv, con l’adorabile viso di Jenna Ortega o semplicemente proponendo un abbigliamento più gothic facendoci tornare indietro nel tempo di 15 anni.

Fonte Amazon
Minacce
Le minacce sono tutti quei fattori indipendenti dal tuo controllo che potrebbero compromettere la visibilità e le vendite del tuo prodotto.
Per chi vende auto, il continuo aumento dell’energia è una seria minaccia sia per i veicoli a benzina, sia per quelli elettrici. Oppure l’apertura di una nuova gelateria in una zona centrale potrebbe portare meno clienti alle gelaterie storiche.
Anche in questo caso le minacce si possono trasformare in opportunità. Prendiamo per esempio l’ultimo spot pubblicitario di Dash Power PODs: la minaccia del caro energia ha spinto Dash a produrre capsule capaci di pulire a fondo anche con cicli brevi oltre che con basse temperature.

Fonte: Dash
Alla fine di questa analisi puoi riassumere i punti uno schema come il seguente (una matrice 2×2):

Ricorda che i punti di forza e di debolezza sono interni al prodotto, puoi gestirli e intervenire; le opportunità e le minacce invece non dipendono da te e devi essere in grado di sfruttarle al meglio e limitarne i danni.
Attenzione a non basarti troppo sul tuo punto di vista e la tua soggettività, uno dei fattori che possono portare a un’analisi SWOT sbilanciata e non basata su dati concreti.
Suggerimento: non iniziare mai da solo o da sola l’analisi SWOT, la combinazione di più cervelli pensanti aiuterà a far emergere tanti aspetti che una persona sola non sarebbe in grado di vedere.
Quando utilizzare l’analisi SWOT?
L’analisi SWOT deve essere la bussola per ogni decisione da prendere all’interno di un’azienda o a riguardo di un prodotto, ma ci sono alcuni casi in cui è più fondamentali rispetto ad altri:
- Sviluppare una strategia aziendale: consente di comprendere la posizione dell’azienda sul mercato e di sviluppare una strategia basata sui suoi punti di forza e sulle opportunità del mercato.
- Prendere decisioni di marketing: aiuta a identificare il target di mercato e a sviluppare campagne di marketing efficaci.
- Valutare la concorrenza: consente di identificare i punti di forza e di debolezza dei concorrenti, e di sviluppare una strategia per superarli.
- Prendere decisioni di investimento: l’analisi SWOT può aiutare le aziende a identificare le opportunità di investimento nel mercato.
In conclusione, l’analisi SWOT è uno strumento utile per valutare i propri punti di forza, le proprie debolezze, le opportunità e le minacce nel mercato. Tuttavia è solo il primo passo, è importante utilizzarla e affiancarla ad un’analisi più ampia del mercato e della concorrenza (per esempio il Benchmarking) per prendere decisioni basate su dati concreti e sulla realtà del mercato.
Obiettivi SMART e come raggiungerli con la comunicazione
Come si definiscono gli obiettivi di comunicazione?
Facciamo un passo indietro. Gli obiettivi di comunicazione sono un elemento fondamentale per ogni piano di comunicazione e la loro definizione permette di stabilire quale risultato vogliamo raggiungere e come intendiamo raggiungerlo.
Un piano di comunicazione è uno strumento attraverso cui si definisce, si descrive e si pianifica la comunicazione della propria azienda o organizzazione. È un processo circolare che prevede 4 fasi interdipendenti:
- Fase di analisi: comprendere ed analizzare lo scenario interno ed esterno all’azienda (è in questa fase in cui si mette in pratica, ad esempio, l’analisi SWOT (link articolo);
- Fase di strategia: si definiscono obiettivi, target (modello Personas) e strategie di comunicazione (Value Proposition, Copy Strategy);
- Fase operativa: si definiscono tattiche e scelte operative in linea con gli obiettivi e il target (communication mix, contenuti e piano editoriale, budget);
- Fase di valutazione e verifica: non si limita alla verifica finale, ma è una fase da operare prima, durante e dopo il piano di comunicazione per intercettare eventuali modifiche o integrazioni da attuare.
La definizione degli obiettivi si colloca dunque nella fase di strategia.
nnanzi tutto, è importante comprendere che gli obiettivi di comunicazione non sono gli stessi degli obiettivi di business: i primi riguardano la comunicazione stessa, il cui scopo è quello di facilitare il raggiungimento degli obiettivi di business.
Ad esempio, se l’obiettivo di business è di aumentare le vendite, un obiettivo di comunicazione potrebbe essere quello di accrescere la Brand Awareness (la consapevolezza del brand); questo, a sua volta, può aumentare l’interesse per il prodotto e quindi portare all’aumento delle vendite.
“Nella strategia di comunicazione è importante avere chiari gli obiettivi di business aziendali per poter allineare le scelte comunicative alle finalità economiche e commerciali dell’azienda, in totale sinergia”.[i]
Gli obiettivi definiscono il tema a cui la comunicazione dovrà rispondere, anticipando così eventuali problemi comunicativi che potrebbero insorgere successivamente: che cosa vogliamo raggiungere? Come lo comunichiamo? A chi? Con quali strumenti e attraverso quali canali? Qual è il nostro target di riferimento? La definizione degli obiettivi di comunicazione deve essere basata su questi elementi.
Quali sono gli obiettivi di comunicazione più comuni?
- Aumentare la Brand Awareness
- Migliorare la Brand Image
- Generare Lead (contatti)
- Aumentare il traffico negli store digitali e fisici
Esiste un metodo per la definizione degli obiettivi?
Certo che sì! Si chiama metodo SMART ed è stato sviluppato dall’economista Peter Drucker, il quale sottolinea quanto sia importante definire degli obiettivi per ottenere elevate prestazioni aziendali.
In cosa consiste il metodo SMART?
È una sorta di mappa che ci aiuta a raggiungere i nostri obiettivi con più facilità, indicando anche come un obiettivo debba essere:
- SPECIFIC: Specifico
- MEASURABLE: Misurabile
- ACHIEVABLE: Realistico e realizzabile
- RELEVANT: Rilevanti e utili
- TIME-BASED: Con una scadenza precisa
Quando definiamo un obiettivo in modo SMART, siamo in grado di chiarire esattamente cosa vogliamo raggiungere, come lo misureremo, quando lo raggiungeremo, se è raggiungibile e se è pertinente ai nostri obiettivi generali.

Esempi di obiettivi SMART
Immaginate di avere un arcobaleno di obiettivi SMART: ogni colore rappresenta una fase diversa del vostro percorso verso l’obiettivo finale. Il rosso potrebbe rappresentare la fase “Specifico”, dove si definisce in modo preciso l’obiettivo da raggiungere. Il giallo potrebbe rappresentare la fase “Misurabile”, dove si definisce come si misurerà il successo del vostro obiettivo. Il verde potrebbe rappresentare la fase “Realistico”, dove si verifica se l’obiettivo è fattibile e realistico. Il blu potrebbe rappresentare la fase “Rilevante”, dove si verifica se l’obiettivo è importante per i vostri obiettivi generali. Infine, il viola potrebbe rappresentare la fase “Scadenza”, dove si definisce una data precisa entro cui raggiungere l’obiettivo.
Ecco alcuni esempi di obiettivi SMART:
Aumentare le vendite online del 20% al mese: questo obiettivo è specifico, misurabile e raggiungibile, perché è stabilito un obiettivo percentuale tangibile. È anche pertinente per la salute finanziaria del business.
Aumentare la fedeltà dei clienti del 30% entro sei mesi: questo obiettivo è specifico, misurabile, raggiungibile è costruito sul tempo. Inoltre, è pertinente per il successo del business.
Leggere almeno un libro al mese: questo obiettivo è specifico, misurabile e raggiungibile. Tuttavia, non è basato sul tempo e non è pertinente per un obiettivo specifico, rendendolo meno efficace come obiettivo smart.
Gli obiettivi SMART sono quindi estremamente utili perché ci aiutano a rimanere concentrati sui propri obiettivi e a non perdersi nei dettagli. Quando si ha un obiettivo chiaro e specifico, si può lavorare con maggiore efficienza e concentrazione, sapendo esattamente cosa fare e come farlo.
Inoltre, gli obiettivi SMART aiutano a misurare il progresso e a tenere traccia dei risultati. Questo può dare un senso di soddisfazione e motivare a continuare a lavorare duramente per raggiungere i propri obiettivi.
In sintesi, gli obiettivi SMART sono uno strumento incredibilmente utile per definire obiettivi chiari e misurabili, che ci aiutano a rimanere concentrati sui nostri obiettivi e a tenere traccia dei nostri progressi.
[1] “La strategia di comunicazione nell’era postdigitale”, Maria Pia Favaretto, 2020, p.154
Brand ombrello: perché funziona e quali sono i vantaggi nel diversificare l’identità del marchio.
Da dove nasce un marchio? Quale filosofia c’è dentro a un logo? Quando si tratta di creare un’immagine forte e duratura per un marchio, le strategie di branding svolgono un ruolo cruciale. In questo articolo, esploreremo la strategia del cosiddetto brand ombrello.
Brand ombrello
Il branding a ombrello è una strategia che coinvolge l’utilizzo di un marchio principale per coprire una vasta gamma di prodotti o servizi. Questa tecnica permette alle aziende di creare un’identità coerente e riconoscibile attraverso diverse linee di prodotti. Queste a ciascuna delle linee di prodotto viene assegnato un brand con un’identità specifica spesso molto diversa da quella del brand principale.
In questo modo un’azienda può sperimentare un nuovo prodotto con un brand ad hoc non riconducile al marchio principale, così l’azienda madre è tutelata in caso di fallimento del prodotto. Più avanti vedremo nel dettaglio tutti i vantaggi, ora passiamo a qualche esempio pratico.
Una Coca-Cola per tutti
Coca-Cola: Coca-Cola è un marchio principale che ha creato una vasta gamma di diramazioni, come Diet Coke, Coca-Cola Zero, Coca-Cola Cherry e altri ancora. Ogni brand offre una variazione del prodotto principale, mantenendo comunque l’identità distintiva di Coca-Cola. In questo modo Coca-Cola riesca a intercettare tutte target che si discostano dal pubblico che acquisterebbe la Coca-Cola originale.
Per esempio chi sta cercando di limitare il consumo di zuccheri non acquisterebbe mai una Coca-Cola Original ma una Coca-Cola Zero forse sì.

Yamaha: dagli autodromi alle sale da concerto
Questo brand giapponese è il perfetto esempio di brand ombrello. La sua particolarità è che non ha dato nomi specifici alle linee dei suoi prodotti, ma sono tutte sono l’ombrello di Yamaha anche per quanto riguarda il nome. Dalle moto ai pianoforti.

Virgin: c’era una volta una compagnia aerea
Forse non tutti sanno che il gruppo Virgin è nato tra gli anni ’60 e ’70 da una compagnia aerea. Ora Virgin comprende tante società al suo interno, la cui più famosa, almeno in Italia, è sicuramente Virgin Radio. E non si ferma. Questo gruppo è in rapida crescita come dimostra la creazione di Virgin Active, una catena di palestre, e l’ambizioso programma spaziale Virgin Galactic.

Quali sono quindi i vantaggi di utilizzare un brand ombrello?
- Diversificazione del mercato: I sottobrand consentono di raggiungere una vasta gamma di segmenti di mercato, catturando l’attenzione di diversi gruppi di consumatori, senza perdere l’identità originaria.
- Segmentazione: utilizzando altri brand, un’azienda può suddividere la sua gamma di prodotti o servizi in categorie chiare e facilmente riconoscibili. Ciò semplifica la comunicazione e la commercializzazione di ciascuna linea di prodotti, offrendo agli utenti contenuti specifici per ciascun prodotto.
- Fiducia: un marchio principale forte, supportato da brand coerenti, contribuisce a creare fiducia e riconoscibilità nei confronti dei consumatori. Quando i clienti hanno avuto esperienze positive con un particolare brand, saranno più propensi a esplorare altri marchi all’interno del brand ombrello.
- Sperimentazione: con un brand nato da poco un grande gruppo può permettersi la sperimentazione e il rischio. Lanciando un nuovo prodotto con un nome e un logo distinto da quello principale, non ci saranno rischi in caso di flop, almeno per quanto riguarda la solidità del brand principale e la fiducia dei consumatori non verrà infranta.
Proprio per questo ultimo punto spesso è difficile risalire al brand ombrello, le aziende non vogliono far sapere che una Lexus viene prodotta negli stabili menti Toyota, oppure che lo stesso brand ombrello racchiude Pringles e Pampers.
Business Model Canvas: la chiave per una strategia aziendale di successo
Nel mondo degli affari, avere una strategia aziendale chiara e solida è essenziale per il successo di un’impresa. Ma come si sviluppa e si comunica in modo efficace una strategia vincente? Qui entra in gioco il Business Model Canvas, uno strumento semplice ma potente che aiuta gli imprenditori e i manager a definire, analizzare e comunicare la propria strategia in modo chiaro e strutturato. In questo articolo, esploreremo la definizione del Business Model Canvas, la sua struttura e come può essere utilizzato come guida strategica per ottenere risultati di successo.
Che cos’è il Business Model Canvas e com’è strutturato?
Il Business Model Canvas è uno strumento visivo sviluppato da Alexander Osterwalder e Yves Pigneur che permette di descrivere, analizzare e progettare i modelli di business delle imprese.
Il Business Model Canvas è strutturato in una griglia composta da nove blocchi, ognuno dei quali rappresenta un elemento chiave del modello di business, gli aspetti fondamentali di un’impresa e la sua proposta di valore, e può essere compilato con informazioni specifiche. Questi blocchi includono segmenti di clientela, proposta di valore, canali di distribuzione, rapporti e relazioni con i clienti, costi e ricavi, risorse chiave, attività chiave e partners chiave.

Vediamoli più in dettaglio:
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- I clienti vengono descritti, suddivisi e raggruppati sulla base, ad esempio, di bisogni, interessi e canali di comunicazione;
- Il valore deve essere qualcosa di utile che l’azienda è in grado di offrire ai clienti;
- I canali sono i mezzi con cui il valore che l’azienda offre raggiunge i clienti nelle diverse fasi di comunicazione, vendita e post-vendita;
- Le relazioni con i clienti sono rappresentate da tutti i modi in cui l’azienda acquisisce, mantiene e fidelizza i clienti, con un occhio alla Customer Experience. In questo blocco è importante considerare strategie che consolidano l’immagine aziendale e che permettono comunicazioni efficaci.
- I ricavi sono quelli generati dai clienti. È importante definire i prezzi e successivamente analizzare come e per quali prodotti e servizi essi pagano;
- Le risorse chiave rappresentano ciò che serve all’azienda perché sia in grado di produrre valore per il cliente (risorse umane, fisiche, intellettuali e finanziarie);
- Le attività chiave rappresentano tutto ciò che si inventa, produce e pubblicizza per creare valore per i clienti e relazioni con essi;
- I partners chiave, o partnership, sono rappresentati da tutte le realtà con cui l’azienda coopera, collabora e crea alleanze strategiche (ad esempio con i fornitori), che permettono di creare valore da offrire al cliente, riducendo rischi e costi.
- I costi, che possono essere fissi e variabili, sono quelli sostenuti dall’azienda per creare e gestire attività e risorse.
Riassumendo:
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- risorse, attività e partners contribuiscono a creare il valore e rappresentano i costi
- attraverso le relazioni si comunicano i valori ai clienti, che vengono raggiunti utilizzando i diversi canali;
- i clienti sono quelli che pagando generano ricavi per l’azienda
- guadagno = ricavi – costi (e sapete bene che è preferibile avere un guadagno maggiore di zero…).

Come e quando utilizzarlo?
Il Business Model Canvas è uno strumento flessibile che può essere utilizzato in diverse fasi del ciclo di vita di un’impresa. Può essere utilizzato per sviluppare un nuovo modello di business, valutare e migliorare un modello di business esistente o comunicare in modo chiaro la strategia aziendale a stakeholder interni ed esterni. Il canvas permette una visione panoramica del modello di business, facilitando l’identificazione di punti di forza, debolezze, opportunità e minacce.
Quali sono i vantaggi?
Tra i numerosi vantaggi che il Business Model Canvas offre alle imprese che lo utilizzano come strumento strategico, ecco i principali:
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- favorisce una comprensione chiara e concisa del modello di business, una comunicazione migliore tra i membri del team e facilita l’allineamento delle attività e sforzi degli attori coinvolti verso obiettivi comuni;
- stimola la creatività e l’innovazione, spingendo le imprese a esplorare nuove possibilità, cogliere e adattarsi alle esigenze di un mercato sempre più soggetto a frequenti cambiamenti per differenziarsi dalla concorrenza;
- aiuta a identificare potenziali aree di miglioramento e a prendere decisioni strategiche basate su una visione globale dell’impresa, grazie alla possibilità di visualizzare e analizzare i punti di forza e le debolezze.
In conclusione, il Business Model Canvas rappresenta un’importante risorsa strategica per le imprese di ogni settore e dimensione. Offre una visione completa e strutturata del modello di business, facilitando l’analisi, l’innovazione e la comunicazione efficace. L’utilizzo di questo potente strumento può aiutare le imprese a sviluppare strategie solide e adattabili, contribuendo al loro successo nel mercato globale sempre più competitivo.
Come raggiungere gli obiettivi aziendali usando le 4P del Marketing Mix?
Una volta raccolte le informazioni per comprendere i punti di forza e di debolezza interni ed esterni alla nostra azienda e aver stabilito la strategia migliore per definire target e posizionamento, è il momento della fase operativa del marketing, in cui la strategia decisa viene messa all’opera usando gli elementi del marketing mix.
Il marketing mix rappresenta un insieme di vari elementi, o meglio di leve, che un’azienda deve considerare per ottenere un vantaggio competitivo nel mercato, soddisfare le esigenze dei clienti e raggiungere gli obiettivi aziendali. Esso comprende quattro pilastri fondamentali: prodotto, prezzo, distribuzione e promozione, concetti introdotti e definit dal professore statunitense Jerome McCarthy nel 1960.

Le leve del marketing mix sono composte dalle 4P
Per raggiungere il successo, ossia per soddisfare un target specifico e differenziarsi dalla concorrenza, è necessario coordinare, organizzare ed assemblare in modo equilibrato le quattro leve del marketing mix:
- Il prodotto, inteso nella sua forma più ampia di prodotto o servizio, tramite cui l’azienda offre la soluzione al cliente, è un qualcosa che soddisfa una certa esigenza: la qualità di un prodotto, la sua capacità di convincere un cliente e di renderlo legato al proprio marchio (un prodotto viene valutato buono o cattivo nella misura in cui riesce ad incontrare una determinata esigenza). Questo implica non solo la qualità del prodotto stesso, ma anche l’imballaggio (packaging), il design e i servizi post-vendita.
- Price: il prezzo è una leva essenziale, ma non l’unica, con cui conquistare i clienti. Avendo un impatto diretto sulle decisioni di acquisto, la giusta strategia di prezzo può contribuire a creare una connessione emotiva con i consumatori, influenzando la percezione del valore, l’esclusività e l’accessibilità del marchio. Il prezzo, inoltre, può contribuire a definire la posizione di un prodotto e marchio sul mercato.
- Promotion: la comunicazione ha un grande effetto sulla percezione di qualità e su quanto un prodotto può essere richiesto e desiderato dal cliente; la comunicazione può far credere e percepire il prodotto come capace di risolvere esigenze che hanno poco a che fare con il prodotto stesso, ma che hanno più a che fare con lo status symbol, con la sicurezza che si ha nel possederlo. Tuttavia, per chi fa parte di un target disinteressato alla comunicazione non c’è pubblicità che possa far cambiare idea: ecco perché è di fondamentale importanza la fase di analisi e di definizione del target.
- Place: la distribuzione (posto, punto vendita) è dove il prodotto arriva, come viene argomentato e spinto dal venditore, come viene collocato sugli scaffali. È importante notare che questa leva funziona molto bene anche nell’ambito digitale, dove per distribuzione si intende il canale di vendita utilizzato per raggiungere i clienti, quindi il collocamento di un prodotto in una pagina web, in una vetrina virtuale, ecc.
Chi si occupa di marketing deve saper governare queste quattro leve, tenendo sempre ben presente che, se anche soltanto una delle quattro non fosse in linea e in equilibrio con la strategia, probabilmente tutte le altre sarebbero vanificate. Ad esempio, un prodotto di alta qualità potrebbe non avere successo se il prezzo è troppo elevato o se la distribuzione è inefficace.
È importante evidenziare che il marketing mix non è un concetto statico, ma deve essere continuamente adattato e ottimizzato in base all’evoluzione del mercato e dei bisogni dei consumatori.
Come si è evoluto il Marketing Mix con Kotler?
Negli anni ’90, Philip Kotler, grazie anche al supporto dell’esperto in comunicazione R. E. Lauterborn, presenta una versione estesa delle tradizionali 4P del marketing mix, aggiungendo ulteriori elementi di estrema importanza per le aziende nell’attuale panorama commerciale: la sua estensione si basa sull’idea che il marketing debba essere orientato al cliente e focalizzato sulla creazione di valore. Si passa così dal modello delle 4P a quello delle 7P:

- Prodotto: rimane uno dei pilastri fondamentali del marketing mix, ma viene dato maggior rilievo all’idea di creare prodotti o servizi che siano in linea con le esigenze dei clienti e che offrano un valore distintivo rispetto alla concorrenza. Il concetto di “prodotto” comprende anche l’aspetto dell’esperienza del cliente e dei servizi post-vendita.
- Prezzo: è sempre un elemento chiave, ma viene enfatizzata l’importanza della strategia di prezzo in base al valore percepito dal cliente. In altre parole, il prezzo dovrebbe riflettere il valore che i clienti attribuiscono al prodotto o servizio offerto.
- Promozione: il concetto si amplia e vengono considerati, oltre la pubblicità tradizionale, le relazioni pubbliche e le vendite personali, anche strumenti di promozione digitale come il marketing sui social media, il content marketing e l’influencer marketing, con l’obiettivo di creare una comunicazione integrata e coerente per raggiungere il pubblico di riferimento in modi efficaci.
- Posizionamento: come un’azienda intende posizionare il proprio prodotto o servizio nella mente dei consumatori, rispetto alla concorrenza. Nel marketing mix di Kotler, il posizionamento assume un ruolo centrale nel definire l’identità e il valore distintivo dell’azienda, includendo l’identificazione di segmenti di mercato target, la creazione di una proposta unica di vendita (Unique Selling Proposition, USP) e lo sviluppo di una strategia di posizionamento efficace.
- Persone: questo elemento aggiunto da Kotler si riferisce a tutto il personale dell’azienda coinvolto nella creazione e nella consegna del valore per il cliente (es. personale di vendita e servizio clienti). Kotler sottolinea quanto sia importante che queste persone siano ben addestrate, motivate e allineate con gli obiettivi dell’azienda per fornire un’esperienza positiva ai clienti.
- Processi: l’insieme di attività e procedure che l’azienda usa per creare, distribuire e fornire valore ai clienti. Kotler pone l’attenzione sul miglioramento dei processi interni per aumentare l’efficienza e la qualità dei prodotti o servizi offerti, adottando, per esempio, pratiche di gestione della qualità, l’automazione dei processi e l’innovazione continua.
- Prova (Proof o Physical Evidence): tutte le prove tangibili o intangibili che un’azienda può fornire per dimostrare la qualità, l’affidabilità e il valore del proprio prodotto o servizio. Ne sono un esempio le testimonianze di clienti soddisfatti, casi di successo, recensioni, premi o certificazioni. L’obiettivo è quello di costruire fiducia e credibilità presso i potenziali clienti.
Il Marketing Mix e le 4P sono strumenti essenziali per il successo di un business in quanto rappresentano le basi per lo sviluppo di strategie di marketing mirate ed efficaci. Il marketing mix di Kotler amplia il tradizionale modello delle 4P, enfatizzando l’importanza di una prospettiva orientata al cliente e di una strategia di marketing che miri a creare valore. Integrando elementi come persone, processi e prove, l’approccio di Kotler fornisce un quadro più completo per le aziende che desiderano sviluppare strategie di marketing efficaci e coerenti. Prendendo in considerazione questi elementi, le aziende possono migliorare la loro capacità di soddisfare le esigenze dei clienti, distinguersi dalla concorrenza e ottenere successo sul mercato. Obiettivo centrato!
I Ruoli del Marketing: una guida per comprendere le diverse sfaccettature
I Ruoli del Marketing: una guida per comprendere le diverse sfaccettature
Che lavoro fai? Social Media Manager, Content Marketing, Account Manager sono solo alcune tra le risposte che, chi si occupa di marketing, dà più spesso a questa domanda. Ma quando, chi è interessato a saperne di più, chiede in cosa consistano esattamente queste e altre figure, spesso non si riesce ad essere esaurienti e farsi comprendere appieno, finendo per dare l’idea sbagliata che tutto ciò che ha a che fare con il marketing si limita alla “pubblicità su internet e sui social media”.
Il marketing è un campo in costante evoluzione, e i suoi ruoli sono diventati sempre più complessi, interconnessi e integrati nel corso degli anni, al fine di creare e offrire strategie di successo alle aziende clienti: da strategie di branding e pubblicità, passando per l’analisi dei dati e il coinvolgimento dei clienti, il marketing offre una vasta gamma di opportunità e responsabilità.
Nell’ambito di un’agenzia di marketing e comunicazione ci sono diverse figure fondamentali coinvolte nel processo di acquisizione e gestione di clienti e progetti. Vediamo le principali e cerchiamo di fare un po’ di chiarezza.
Commerciale e Account Manager
Il Commerciale, che spesso coincide con la figura dell’Account Manager, svolge un ruolo fondamentale nel garantire il successo e la crescita dell’agenzia. Di cosa si occupa l’Account Manager?
- Individuare ed acquisire nuovi clienti: nel presentare i servizi offerti dall’agenzia, deve essere in grado di comprendere le esigenze del cliente e proporre soluzioni mirate, evidenziando i vantaggi e il valore aggiunto che l’agenzia può offrire. L’obiettivo è dunque quello di creare e mantenere relazioni commerciali per la crescita dell’agenzia.
- Ricercare nuove opportunità di business: il commerciale è costantemente alla ricerca di nuove opportunità di business, identificando settori di mercato in crescita, nuovi trend e potenziali clienti da raggiungere. Questa figura monitora il mercato e si mantiene aggiornata sulle ultime tendenze per offrire soluzioni innovative ai clienti.
- Negoziare e chiudere i contratti;
- Monitorare i risultati: segue da vicino i risultati delle attività di vendita, monitorando le performance, analizzando i dati e adottando misure correttive quando necessario. La capacità di analisi e di adattamento alle esigenze dei clienti è fondamentale per il successo nel ruolo.
- Comunicare al proprio team quali sono le esigenze dei clienti in modo da costruire strategie e programmazioni mirate e personalizzate.
Marketing Specialist o Marketing Manager
Il suo ruolo è centrale nella definizione e nell’implementazione di una strategia vincente per soddisfare gli obiettivi del cliente. Cosa fa il Marketing Specialist all’interno di un’agenzia di marketing e comunicazione?
- Analisi di mercato: studia lo scenario di mercato, identificando le opportunità e le sfide presenti nel settore di riferimento del cliente. Questo significa analizzare i competitor, la domanda di mercato, le tendenze e gli indicatori di performance per sviluppare una strategia di marketing efficace.
- Definire degli obiettivi chiari, realistici, misurabili e in linea con le esigenze del cliente: in questo passaggio è necessario valutare le risorse disponibili, comprendere il pubblico di riferimento e identificare delle metriche di misurazione degli obiettivi.
- Sviluppare una strategia di marketing mirata utilizzando le informazioni raccolte nelle fasi precedenti: la strategia include l’identificazione dei canali di comunicazione più adatti, la definizione dei messaggi chiave, la pianificazione delle attività di marketing e la ripartizione del budget.
- Coordina le attività interne, definendo compiti e step per i membri del team, assicurandosi che tutte le attività siano allineate alla strategia di marketing definita e che il lavoro venga svolto in modo efficiente e coerente.
- Monitora costantemente i risultati delle attività di marketing per garantirne il successo, analizzando le metriche di performance e adattando la strategia, apportando modifiche o ottimizzazioni se necessario.
Copywriter
Qual è il ruolo del Copywriter? Questa figura si occupa di trasformare i concetti e i messaggi creati dal Marketing Manager in testi efficaci e persuasivi. La parte testuale-concettuale gioca un ruolo cruciale nella comunicazione di un’azienda o di un marchio ed è compito del Copywriter creare contenuti che catturino l’attenzione del pubblico e trasmettano il messaggio desiderato. Ecco alcuni punti chiave che il Copywriter deve sempre considerare:
- Utilizzare, nella creazione dei testi, le parole e le frasi in modo strategico per suscitare emozioni, stimolare l’interesse e spingere all’azione, comunicando il valore del prodotto o del servizio offerto.
- Assicurarsi che il Tone of Voice, il linguaggio e lo stile dei testi siano allineati con l’immagine desiderata, contribuendo a creare una coerenza complessiva nella comunicazione.
- Tenere conto di questioni tecniche legate alla scrittura, come l’ottimizzazione per i motori di ricerca (SEO), la scelta delle parole chiave e la struttura del testo, al fine di creare testi ottimizzati per una maggiore visibilità online.
- Adattare i testi alle specificità dei diversi canali di comunicazione come il web, i social media, gli annunci pubblicitari, ecc.
- Mantenere una capacità di sintesi e creatività per trasmettere in modo originale e accattivante il valore del prodotto o del servizio in modo chiaro e persuasivo.
Social Media Manager
Questa figura aziendale parte dalle competenze di Copywriter, utilizzandole in particolare per la creazione di contenuti rilevanti e coinvolgenti sui social network. Cosa vuole dire essere un Social Media Manager?
- Essere responsabile della definizione di una strategia per ogni canale social, attraverso la creazione di un piano editoriale specifico, attraverso il quale identifica gli obiettivi, il tono di voce e il tipo di contenuto più adatto a ogni piattaforma, in modo da massimizzare l’impatto e l’engagement con il pubblico.
- Creare contenuti coinvolgenti, interessanti, pertinenti e coinvolgenti per il pubblico di riferimento.
- Decidere come pianificare e quando distribuire i contenuti sui diversi canali social, utilizzando strumenti di programmazione per ottimizzare l’orario di pubblicazione, analizzando e tenendo conto delle abitudini degli utenti e dei picchi di attività sui social media.
- Conoscere gli strumenti di social advertising per definire campagne pubblicitarie mirate e ottimizzare i risultati, monitorando costantemente i risultati delle attività sui social media utilizzando apposite piattaforme di analisi (engagement, interazione degli utenti, performance delle campagne pubblicitarie, ecc.).
Content Marketing Manager (o Specialist)
Si tratta di una figura trasversale e cruciale nell’era della multicanalità e dell’integrazione di diverse piattaforme di comunicazione, che svolge un ruolo chiave nella gestione e nell’implementazione di una strategia di Content Marketing efficace su più fronti. Perché è importante il ruolo del Content Marketing Specialist? Ecco alcuni punti che ne evidenziano la rilevanza:
- Il Content Marketing Manager è responsabile della pianificazione, dell’esecuzione e della gestione della comunicazione strategica su diverse piattaforme: coordina le attività di marketing attraverso i diversi canali (web, social media, e-mail marketing, ecc.) al fine di raggiungere il pubblico di riferimento in modo efficace e coerente.
- Possiede competenze diverse che spaziano dal web design all’e-mail marketing, dalla programmazione all’analisi dei dati e dei social media. Questa figura deve essere in grado di utilizzare strumenti e tecnologie specifiche per gestire la presenza online dell’azienda e creare contenuti di alta qualità su diverse piattaforme.
- Dispone di buone capacità di scrittura e di copywriting per creare contenuti persuasivi, coinvolgenti e di alta qualità. Questa figura, in sinergia con il Copywriter e il Social Media Manager, si occupa di creare testi, articoli, post sui social media, e-mail e altro materiale promozionale, assicurandosi che siano in linea con la strategia di marketing e il tono dell’azienda.
- Conosce ed utilizza i diversi strumenti di analisi per monitorare le performance dei contenuti e ottimizzare le strategie di marketing, apportando modifiche e miglioramenti in base ai risultati ottenuti.
Web Developer
In sinergia con il Web Designer e il Graphic Designer, il Web Developer si occupa della trasformazione dei progetti di marketing in contenuti web funzionali e ottimizzati. Chi riveste questi ruoli pensa, parla e scrive in codici, ecco perché si tratta di figure altamente specializzate, che si dedicano ad attività come:
- Tradurre il design e i contenuti creati dalle figure di marketing in codice HTML, CSS e altre tecnologie web, per assicurarsi che il sito web o l’applicazione sia visivamente coerente e funzionale, seguendo le specifiche e i requisiti stabiliti dal team di progettazione.
- Ottimizzare le prestazioni dei siti web o delle applicazioni, garantendo tempi di caricamento rapidi e una navigazione fluida e intuitiva, per migliorare l’esperienza utente (UX) e ridurre il tasso di abbandono.
- Integra sistemi di tracciamento, come Google Analytics, per raccogliere dati sulle performance del sito web o delle campagne di marketing, assicurandosi che i codici di tracciamento siano correttamente implementati e che i dati siano raccolti in modo accurato, consentendo al Marketing Manager (o all’analista) di valutare l’efficacia delle strategie di marketing.
- Collabora e lavora a stretto contatto con il team marketing per comprendere i requisiti tecnici e implementare le soluzioni adeguate e per garantire che i progetti di marketing siano tradotti in soluzioni web efficaci e di alta qualità.
L’organizzazione e la struttura delle figure all’interno di un’agenzia di marketing e comunicazione possono variare in base alle dimensioni dell’agenzia, alla sua specializzazione e alle esigenze specifiche dei clienti. Alcune agenzie possono avere una struttura più snella, con una singola persona che ricopre più ruoli, mentre agenzie più grandi possono avere un team dedicato per ciascuna figura descritta.
Inoltre, è importante sottolineare che esistono anche altre figure importanti ed altamente specializzate, che potrebbero essere presenti all’interno di un’agenzia di marketing e comunicazione, a seconda delle esigenze specifiche dell’agenzia stessa e dei servizi offerti. Alcuni esempi, su cui non ci siamo soffermati in questo articolo sono:
- il SEO Specialist, ossia l’esperto in ottimizzazione per i motori di ricerca, che si occupa di migliorare la visibilità e il posizionamento dei siti web e dei contenuti online sui motori di ricerca. Chi ricopre questo ruolo utilizza una serie di strategie e tecniche per ottimizzare i siti web in modo da renderli più “attraenti” per i motori di ricerca: ricerca delle parole chiave, analisi della concorrenza, ottimizzazione di codici, url e meta tag, creazione di link interni ed esterni, creazione di contenuti di qualità e gestione delle campagne di pubblicità online. Il SEO Specialist, inoltre, monitora costantemente i risultati e le performance del sito utilizzando strumenti analitici per apportare eventuali modifiche e miglioramenti. L’obiettivo finale è ottenere un posizionamento più alto nelle pagine dei risultati dei motori di ricerca (SERP) e aumentare il traffico organico verso il sito.
- il Project Manager che supervisiona l’intero processo di gestione dei progetti, coordinando il lavoro tra diverse figure e garantendo che i progetti siano consegnati in tempo e rispettino i requisiti del cliente.
- l’analista dei dati, che è responsabile della raccolta e dell’analisi dei dati relativi alle campagne di marketing, al fine di valutarne l’efficacia e fornire insight strategici per il miglioramento delle performance.
Le figure descritte in questo articolo rappresentano quindi i pilastri fondamentali di un’agenzia di marketing e comunicazione: lavorando in sinergia, esse collaborano per trasformare idee in risultati tangibili, garantendo il raggiungimento degli obiettivi dei clienti, offrendo soluzioni creative e mirate e portando a risultati di successo.
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